5 milioni di messaggi sono stati inviati ad altrettanti clienti Wind nell’arco degli ultimi 18 mesi. Per il Garante della Privacy, però, come riporta La Repubblica, questi SMS non devono nemmeno partire in quanto i clienti non avevano autorizzato l’operatore a contattarli attraverso questa forma di comunicazione. Inoltre, alcuni di questi clienti avevano addirittura negato il consenso per la ricezione dei messaggi. Questi messaggi sarebbero arrivati tra il 2015 e l’agosto del 2016 e curiosamente non contenevano pubblicità. Infatti, Wind aveva contatto questi clienti per ottenere per il futuro il via libera all’invio di messaggi pubblicitari come, per esempio, proposte commerciali o nuovi piani tariffari.
Il Garante della Privacy ha spiegato che il messaggio recitava il seguente testo:
Gentile cliente, grazie per averci scelto! La informiamo che ad oggi non ci risulta il suo consenso ai contatti commerciali e promozionali di Wind. Se desidera entrare nel mondo delle esclusive promozioni di Wind, rilasci il suo consenso ai contatti chiamando gratuitamente il 158 entro il 31 agosto 2016! Per info privacy visiti il sito wind.it.
Nel 2015, complessivamente, l’operatore arancione ha avviato ben 9 campagne per ottenere il consenso dei suoi clienti con ben 1,3 milioni di messaggi ottenendo solo 21 mila consensi. Nel 2016 le campagne sono state solo 6 ma più condensate per arrivare alla fine al conto complessivo di ben 5 milioni di messaggi inviati con altri 42 mila consensi ottenuti oltre ai 21 mila del 2015. Tra i destinatari dei messaggi alcuni utenti che hanno contattato il Garante e dimostrato che avevano assolutamente negato il consenso ad essere contattati quando si registrarono al sito Wind.it. Il garante della Privacy ritiene che Wind abbia violato “la disciplina di protezione dei dati personali” nel preciso istante quando ha estratto dal suo database i numeri di telefono di questi utenti.
Operazione effettuata senza il consenso degli interessati in aperta violazione dell’articolo 7 del Codice del consumo. Inoltre, il Garante evidenzia che Wind era perfettamente a conoscenza della non regolarità dell’operazione visto che la campagna pubblicitaria era stata chiamata “Raccolta consensi senza consenso“.
Il Garante, dunque, ordina che nessun cliente Wind possa ricevere un messaggio senza preventiva autorizzazione e che Wind dovrà aggiornare ogni 15 giorni le banche dati per sapere esattamente quali sono i clienti a cui può rivolgersi per inviare offerte commerciali.
Contestualmente, il Garante accerterà le eventuali violazioni amministrative di Wind che avrà 60 giorni per comunicare le sue azioni o 30 giorni per ricorrere al TAR.