No, Gardaland non sta regalando 2.500 biglietti

Rimbalza nelle chat di WhatsApp un messaggio che promette di poter ottenere facilmente e gratuitamente biglietti per l'ingresso a Gardaland: è una bufala.
No, Gardaland non sta regalando 2.500 biglietti
Rimbalza nelle chat di WhatsApp un messaggio che promette di poter ottenere facilmente e gratuitamente biglietti per l'ingresso a Gardaland: è una bufala.

Prezzemolo (la mascotte, non la pianta) non regalerà 2.500 biglietti d’ingresso a Gardaland per festeggiare i suoi 25 anni. Sarebbe sufficiente una semplice ricerca per scoprire che il parco che sorge sulle rive del Garda di anni ne ha qualcuno in più, 43 per la precisione. E invece no, perché di fronte al termine “gratuito” la vista si offusca e il click è immediato. È l’ennesima bufala che si sta rapidamente diffondendo su WhatsApp.

Cestinate il messaggio e invitate chi l’ha mandato a fare altrettanto, interrompendo l’ennesima catena. In coda al testo un link che conduce al sito gardaland.com, ma anche in questo caso basterebbe chiedere a Google (o Bing, siamo per la par condicio) per scoprire che il sito ufficiale è gardaland.it. Aprendo il collegamento ci si trova di fronte a un breve questionario da compilare, con la promessa di ottenere fino a 5 ticket per ogni nucleo familiare. Più sotto un’area che simula in modo un po’ grossolano la conversazione tra alcuni utenti Facebook (che stranamente, nonostante i cognomi stranieri, scrivono in italiano). Insomma, una trappola che prende di mira i meno attenti.

Il messaggio che sta rimbalzando nelle chat: è una bufala, smentita dalla direzione del parco

Il messaggio che sta rimbalzando nelle chat: è una bufala, smentita dalla direzione del parco

Se ancora ci fossero dubbi, è la pagina ufficiale del parco a smascherare definitivamente l’inganno, con un intervento piuttosto chiaro pubblicato nelle ore scorse.

https://www.facebook.com/gardaland/posts/10155286737292680

Non è la prima volta che ci troviamo a segnalare operazioni di questo tipo e temiamo non sarà nemmeno l’ultima. Come sempre, l’invito è di guardare quantomeno con sospetto a messaggi e iniziative di questo tipo e di far riferimento al sito o ai profili social ufficiali delle aziende prima di abboccare all’amo, magari fornendo i propri dati e l’accesso alle proprie informazioni personali.

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