Udite, udite! In un periodo di profonda rivoluzione e grossa incertezza nel campo della “ricerca” una piccola, grande speranza di rivalsa per le nostre accademie arriverà proprio dal mondo della banda larga.
È partito ufficialmente proprio questo mese la gara d’appalto per la creazione della rete NGN (“Next Generation Network”) di ultima generazione che collegherà oltre 400 istituti tra università, biblioteche e centri ricerche, con lo scopo di fornire ai nostri professori, dottori, ingegneri e studenti uno strumento altamente avanzato capace di distinguersi nell’intero panorama europeo.
Verranno coperti inizialmente circa 3500 Km di fibra “spenta”, che saranno integrate a progetto concluso da ulteriori 6500 Km, il tutto sotto l’egida di diversi operatori del settore.
Parliamo ovviamente di fibra “spenta2 in quanto solo successivamente ci sarà l’opportunità di acquisire i vari apparati di routing in grado di illuminare la nuova rete.
Considerando la portata del progetto si impiegheranno circa 6 anni per sostituire l’attuale network di intercomunicazione GARR-G, con la più nuova e performante GARR-X moltiplicando quasi 40 volte la propria capacità di trasporto dati.
Un’evoluzione del sistema informatico italiano che non potrà non migliorare il libero accesso alle risorse ad esempio tra i diversi atenei e gli ospedali, o fra università di varie nazioni e che avrà un impatto economico tra l’altro abbastanza contenuto, dato che dovrebbe di fatto rientrare nell’attuale bilancio della rete GARR esistente.
Un tentativo dunque di uniformarsi a quanto già avviene in paesi come Germania, Stati Uniti o Giappone, dove realtà simili sono già da tempo materia tutt’altro che fantascientifica.
Con estremo piacere anche noi accogliamo ben volentieri progetti ogni giorno più validi sullo sviluppo di una rete alternativa e sempre più vicina alla vita di tutti i giorni. Sperando quanto prima ovviamente, di poterne usufruire TUTTI dei vantaggi offerti da queste nuove tecnologie.