Il 2009 sarà il peggior anno di sempre per l’industria dei personal computer. È questa la truce sentenza partorita da Gartner, secondo cui il mercato internazionale vedrà una contrazione di 257 milioni di unità nel giro di 12 mesi con un declino che si attesterà infine sul -11.9% rispetto al 2008.
Un calo dell’11.9% significa non soltanto una contrazione che a livello monetario può portare alla rovina gruppi interi, ma significa anche e soprattutto che si tratta di un declino che supera di ben 4 volte il periodo immediatamente successivo allo scoppio della bolla: nel 2001 il dato si attestò sul -3.2%, una cifra che impallidisce rispetto agli spettri che si presentano oggi. Secondo Gartner, in queste condizioni, l’utenza tenterà di allungare per quanto possibile il ciclo di vita delle proprie apparecchiature spostando nel tempo il momento utile per sostituire i sistemi di vecchia data.
«L’Industria dei pc deve confrontarsi con condizioni straordinarie mentre l’economia mondiale continua a rallentare, i consumatori cambiano i loro computer meno frequentemente e i fornitori sono sempre più prudenti» (Reuters): i mercati che potrebbero risentire maggiormente del problema sono quelli maturi, ove l’avvicendamento delle apparecchiature assomma a qualcosa come l’80% del totale. I mercati meno sviluppati potrebbero subire meno l’ondata recessiva, ma vedrebbero comunque temporaneamente arrestate le proprie ambizioni di medio termine nel comparto tecnologico.
Le pressioni della recessione economica, a braccetto con la forte concorrenza per accaparrarsi gli ultimi mercati interessanti rimasti, dovrebbero portare i prezzi dei dispositivi ad un ulteriore abbassamento, seguendo così il trend iniziato nella seconda metà del 2008 quando sono stati soprattutto i dispositivi meno capaci e potenti ad attrarre i desideri di una utenza non più disposta a forti investimenti per le proprie esperienze in digitale. I mini-notebook (in attesa che la parola “netbook” possa tornare ad essere un termine di comune accezione) dovrebbero essere smerciati nel 2009 in un quantitativo di 21 milioni di unità, ben al di sopra degli 11.7 milioni previsti. Ciò nonostante il mercato subirà comunque un forte declino, dimostrando come non bastano i nuovi acquisti a compensare l’allungamento del ciclo di vita dei vecchi dispositivi.
Le catastrofiche previsioni Gartner sembrano trovare ulteriore conferma nei dati comunicati dalla World Semiconductor Trade Statistics (WSTS): nella seconda metà del 2008 la produzione di semiconduttori in Europa sarebbe già scesa di una percentuale superiore al 30% rispetto ai mesi precedenti, con un calo su scala globale pari al 28.6% tra il gennaio 2008 ed il gennaio 2009. Le prospettive per il 2009, insomma, si confermano giorno dopo giorno sempre più preoccupanti.