«Non si tratta più di dire se siamo o no in recessione, ma di capire quanto seria sarà e quanto durerà» lapidarie le parole riportate dalla Reuters di George Shiffler, direttore delle ricerche per il prestigioso istituto di ricerca Gartner, il quale ha rilasciato le non rosee aspettative del mercato dei pc per il 2008.
Il settore a quanto sembra rimarrà in crescita a livello mondiale ma l’aumento potrebbe non superare il 10%. Nel 2007 le forniture erano salite del 13,4%, dunque ci si attende un calo di tre punti percentuali che, calcolando l’emergere delle nuove economie e la crescente penetrazione dell’informatica nelle regioni del mondo che prima non erano toccate dalla rivoluzione digitale, mette seri dubbi sulle possibilità di sviluppo del settore in Europa.
Per essere precisi Gartner aveva in precedenza annunciato che la sua previsione per il 2008 era di un aumento dell’11,6% ma l’istituto è dovuto tornare sui suoi passi passando ad un più mesto 10,9%. Si parla quindi di un giro pari a 293 milioni di unità vendute per la fine dell’anno, contando molto sull’incremento delle vendite dei portatili.
Sono infatti i notebook ormai a mantenere in vita il mercato e ciò per una serie di scelte azzeccate di design e marketing, anche perchè solo elementi simili possono tirare un mercato che in occidente è anche soggiogato da una crescente saturazione.
Se si aggiungono poi anche i bassi risultati fatti dal nuovo sistema operativo di Microsoft si capisce come mai i consumatori (e anche le aziende) siano estremamente reticenti al cambiamento. Estendere il ciclo di vita di un computer di un anno infatti può salvare il budget aziendale. Gartner si aspetta il prossimo momento di riciclo generale dei computer tra la fine del 2008 e l’inizio del 2010, più o meno come avvenne tra il 2004 e il 2005.