Gates: approccio al Brasile per una spallata a Linux

Gates potrebbe approcciare il Brasile, cercando un incontro con il presidente Lula, per avvicinare Microsoft ad uno dei paesi simbolo dell'avanzata open source. Ogni esito dell'eventuale incontro assumerebbe importante valenza simbolica
Gates: approccio al Brasile per una spallata a Linux
Gates potrebbe approcciare il Brasile, cercando un incontro con il presidente Lula, per avvicinare Microsoft ad uno dei paesi simbolo dell'avanzata open source. Ogni esito dell'eventuale incontro assumerebbe importante valenza simbolica

Bill Gates, padrone e icona della Microsoft, potrebbe incontrarsi nei prossimi giorni con il massimo rappresentante del Brasile, ovvero il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. L’approccio avrebbe importanti fini economici ed ogni esito conseguente all’eventuale incontro assumerebbe importanti sfumature simboliche.

Il nodo centrale dell’incontro è la scelta brasiliana di abbandonare il software proprietario per avvicinarsi ai minori oneri promessi dal mondo open source. La svolta di Lula e la particolare decisione nell’intraprendere questo percorso ha portato in breve tempo il Brasile a divenire un vero e proprio esempio per chi combatte in favore del “free software”.

Nessuna fonte ufficiale ha confermato né smentito l’ipotesi di un imminente incontro, ma l’occasione sembra presentarsi con sospetta puntualità: tra il 26 ed il 30 Gennaio è previsto infatti a Davos (Svizzera) il World Economic Forum ove parteciperanno i maggiori rappresentanti degli stati di tutto il mondo ed ove parteciperà a diverso titolo anche Bill Gates.

L’approccio di Gates servirebbe a sondare le possibilità che Microsoft ha per rilanciare il proprio mercato nell’importante stato sudamericano, ove già con il predecessore di Lula (Fernando Henrique Cardoso) le scelte contro una politica dei brevetti avevano spinto il paese verso una posizione ostile nei confronti dell’azienda di Redmond. Le ipotetiche prossime mosse di Gates saranno dunque sotto l’attenzione di molti, a partire dalle aziende direttamente interessate e fino ai rappresentanti del mondo open source e degli attivisti per il software libero.

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