«Stiamo per rendere la ricerca estremamente personalizzata». Con queste parole Bill Gates (parlando di fronte ad una platea di ricercatori ed esperti del settore) sfodera il vecchio e sempre efficace cavallo di battaglia della personalizzazione per lanciare i prossimi investimenti Microsoft nel campo oggi egemonizzato da Google.
Ad una sola settimana dal lancio del nuovo motore di ricerca Microsoft (adatto sia alle ricerche sul web che alle ricerche interne alla macchina utilizzata), Bill Gates torna dunque sull’argomento annunciando l’arma che dovrà portare la ricerca Microsoft a combattere contro giganti del settore quali Google o Yahoo!. La personalizzazione sarà operata tramite la registrazione dei gusti e delle tendenze dell’utente (algebricamente conseguenti alle scelte operate in precedenti operazioni di ricerca) ed il ranking sarà dunque non solo soppesato sui parametri relativi al sito in questione ma anche e soprattutto alle preferenze di chi compie la ricerca.
Nessuno spazio è lasciato alla polemica sulla privacy. A precisa domanda, precisa risposta: i dati verranno registrati e analizzati non per essere connessi alla persona, ma piuttosto per favorirne la fruizione mediante un sistema disegnato sulle esigenze dei singoli. La vicenda ricorda da vicino quanto successo con GMail, ove su dati privati degli utenti è stata costruita l’impalcatura dell’intero servizio.