I dati su Windows Vista continuano ad essere, pur se difficilmente raffrontabili gli uni con gli altri, contrastanti. Se poi ci si mette anche il management Microsoft ad instillare confusione, il quadro della situazione diviene totalmente nebuloso. Prima gli entusiasmi, poi la doccia fredda, quindi il nuovo tepore: Bill Gates esulta, Vista sta andando forte.
Dopo i primi giorni tutto sembrava andare per il meglio: Vista vendeva, gli scaffali si svuotavano, l’aumento nell’acquisto dei pc sembrava dipingere un quadro oltremodo ottimistico sull’antamento del sistema operativo. I numeri parvero però fin da subito drogati dall’inaffidabilità statistica del breve periodo ed infatti Ballmer è piombato sulla scena a spegnere entusiasmi troppo facili: le previsioni su Vista vanno ridefinite, il momento è buono ma senza esaltazioni, calma e sangue freddo.
In borsa le parole di Ballmer tuonano pesantemente, portando subito MSFT ad un calo oltre i 2 punti percentuali. Ma passa un solo weekend e Bill Gates torna a gettare benzina sul fuoco: le vendite di Vista vanno alla grande, l’utenza ha accolto ottimamente il prodotto e tutto va per il meglio. Difficile pensare a fonti diverse o a “misunderstanding” tra le due teste del gruppo, difficile però è anche l’interpretazione delle diverse chiavi di lettura offerte dal top management al mercato.
Rimanendo ai numeri, nuove cifre giungono da una analisi Cowen secondo cui effettivamente la vendita di Vista avrebbe ottimi presupposti. In ambito aziendale la grande conversione di massa è prevista a cavallo tra il 2007 ed il 2008 ed il titolo in borsa potrebbe godere dei grandi benefici derivanti dalla moltiplicazione delle vendite offrendo buoni rendimenti nel breve periodo. Walter Pritchard, analista Cowen, ritiene che le vendite superino addirittura le stime degli analisti, ponendosi così esattamente sul versante opposto rispetto a Steve Ballmer. Il tempo sarà giudice e nel frattempo il titolo chiude a +0.30% una giornata passata nell’indecisione.