Fa discutere la nuova legge che il parlamento del Regno Unito approverà entro l’anno e che istituirà una sorta di “Grande Fratello” che veglierà su qualsiasi tipo di comunicazione: telefonate, SMS, email, social network e tutto quanto possa favorire lo sviluppo di iniziative illegali anche gravi, come l’organizzazione di attacchi terroristici entro i confini nazionali. Le parti che hanno proposto la legge ritengono il provvedimento necessario per rafforzare le misure di sicurezza, ma a che prezzo?
L’obiettivo è quello di mettere su in sistema in grado di raccogliere in tempo reale tutti i dati sulle comunicazioni effettuate, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo, su territorio nazionale. A vigilare su di essi sarà il Government Communications Headquarters (GCHQ), che riceverà dai provider di servizi internet persino gli indirizzi email relativi a ogni messaggio di posta elettronica inviato.
L’ente avrebbe così a disposizione tutti i contatti necessari alle autorità di risalire eventualmente ai soggetti per un eventuale illecito commesso. La privacy non sarebbe però lesa, assicurano dal Regno Unito, dato che i contenuti delle comunicazioni potranno essere consultati solo su precisa autorizzazione per motivi di sicurezza pubblica o di giustizia, come accade già per qualunque intercettazione telefonica.
La cosa comunque non ha mancato di scatenare qualche perplessità presso l’utenza, che esprime preoccupazione circa l’effettivo utilizzo di cui si potrebbe fare di un mezzo di controllo del genere e così potente e soprattutto dal pericolo che potrebbe essere scaturito se i dati venissero accidentalmente persi o rubati. C’è chi paragona addirittura il “nuovo” Regno Unito ai regimi restrittivi imposti da Iran e Cina. Insomma, tanti dubbi come al solito su una questione che interessa in prima persona i privati cittadini.