GdF, maxi operazione antipirateria a Milano

Maxi operazione da parte della Guardia di Finanza in tre comuni del milanese contro la duplicazione abusiva del software. Sequestrato software illegale per un valore di quasi 330.000 euro e denunciati i responsabili di quattro aziende
GdF, maxi operazione antipirateria a Milano
Maxi operazione da parte della Guardia di Finanza in tre comuni del milanese contro la duplicazione abusiva del software. Sequestrato software illegale per un valore di quasi 330.000 euro e denunciati i responsabili di quattro aziende

La Compagnia della Guardia di Finanza di Melegnano, un comune nella provincia di Milano, ha effettuato in collaborazione con i consulenti tecnici di Business Software Alliance (BSA) una operazione volta a contrastare la duplicazione illegale del software commerciale. Sopralluoghi sono stati condotti presso aziende e studi professionali presenti nei comuni di Melegnano, San Giuliano Milanese e San Donato Milanese, portando alla luce una realtà alquanto allarmante: oltre il 50% delle società controllate presentavano l’utilizzo di software duplicato illegalmente o installato al di fuori dei regolari contratti di licenza.

Al termine dell’operazione sono stati posti sotto sequestro 63 computer, 172 programmi informatici illegali per un valore di mercato di quasi 330.000 euro e 1.253 file musicali in formato MP3 illecitamente duplicati. Tra i software professionali più frequentemente contraffatti risultano i programmi per la grafica di Adobe e Corel e i prodotti per la progettazione CAD di Autodesk e Bentley, mentre tra i prodotti di largo consumo figurano Office 2007 e Windows Vista di Microsoft; tra i sistemi antivirus è Symantec a farla da padrone.

Sotto denuncia i titolari di quattro aziende per il reato relativo all’art. 171 bis della L. 633/41, che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni ed una multa da 2.500 a 15.000 euro, oltre ad una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo del software illegale sequestrato, ovvero 600.000 euro complessivi. Il magistrato inquirente, Alessandra Simion, sostituto procuratore, ha richiesto il rinvio a giudizio per i quattro responsabili aziendali.

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