General Electric ne è certa: il futuro dei supporti di archiviazione dei dati è nell’ologramma. La casa americana è infatti convinta delle elevate possibilità di questa tecnologia rispetto ai supporti attuali, tanto spingersi ad ipotizzare la disponibilità di questi prodotti al pubblico entro quattro o cinque anni.
Non è semplice dire se le previsioni sono realistiche o fin troppo ottimistiche: d’altronde di questa tecnologia, che utilizza un processo di storage dei bit in un percorso tridimensionale all’interno dei layer di un disco ottico dalla forma comune a quella di un semplice CD, si parla da anni, ma ancora non si sono viste delle applicazioni tangibili.
Secondo quanto affermato da GE i propri supporti saranno in grado di utilizzare la tecnologia olografica con maggiore efficienza rispetto a quanto progettato dai concorrenti, tanto da assicurare che i propri supporti avranno una capacità di 1TB, con un tempo d’accesso alle informazioni di 3ms e una velocità di trasferimento dei dati fino a cinque volte più alta rispetto ad un DVD.
La casa parla infatti di “micro-ologrammi“, indicando così la capacità di scrivere dati nei percorsi in 3 dimensioni in uno spazio sensibilmente più ridotto rispetto a quanto fatto da altri, aumentando conseguentemente la capacità del supporto.
Altro particolare è poi il fatto che gli strati superficiali sembra siano leggibili anche dai comuni lettori Blu-ray già in vendita, lettori cui basterebbe una relativamente piccola modifica strutturale per poter accedere a tutti i dati memorizzati in questi innovativi dischi.
GE pensa sta già lavorando alla cessione delle licenze per la produzione, contando di arrivare sul mercato tra qualche anno con un prodotto che potrebbe rivoluzionare il settore dell’home entertainment e dare nuova linfa a tutto il mercato.