La strategia in azienda prevede, da sempre, la gestione della base di conoscenza, il cosiddetto knowledge-management. Quello che sembra inevitabile è la convergenza tra questa gestione e il web 2.0, per le aziende di tutti i livelli, dalla grande alla piccola e media impresa.
La domanda è semplice: come far fruttare l’informazione e la conoscenza? Come trasformare le conoscenze da “bene di magazzino” in bene produttivo?
Tutti i “capi” si pongono questa domanda e di certo non hanno iniziato adesso. Però è anche vero che da qualche anno trovano a disposizione degli strumenti ad alto valore e ad alto rendimento (in termini di efficacia) per sostenere il settore knowledge della propria azienda.
Sto parlando di una categorizzazione tassonomica ed ontologica che parte dalla base di conoscenza e si sviluppa, permea e completa altri tipi di strutture semantiche, incluse una più volgarizzata folksonomy o una separazione ed indicizzazione su metadata.
E non è un caso che uno dei segnali più forti arrivi da Down Jones & Company con il suo software Synaptica 6.4, dove hanno introdotto e spinto su tutto quello che potesse aiutare sia l’organizzazione che la categorizzazione, così come il processo di ricerca dell’informazione da parte dell’utilizzatore.