Noto come Giant Magellan Telescope (GMT), è il più grande telescopio del mondo: il team di ingegneri che ci sta lavorando ha terminato il secondo dei sette segmenti dello specchio primario, facendo un passo in avanti verso il suo completamento.
Lo sviluppo del GMT è cominciato a gennaio 2012, ma i lavori effettivi su di esso sono partiti nel 2015; si prevede che sarà inaugurato non prima del 2027, un progetto a lungo termine insomma. Ciò è in parte dovuto alla complessità degli specchi, in quanto ogni segmento primario è curvato e lucidato in un modo specifico. L’obiettivo del GMT è quello di fornire immagini 10 volte più chiare di quelle prodotte dal telescopio spaziale Hubble.
Sebbene i primi due segmenti abbiano richiesto uno sviluppo di sette anni, l’Università dell’Arizona è stata in grado di accelerare in modo significativo il processo di lucidatura della superficie anteriore. Il team dietro il GMT spera che replicare la tecnica sarà utile per rendere più veloce la produzione dei segmenti futuri.
Grazie al Giant Magellan Telescope, gli astronomi avranno la possibilità di raccogliere più luce di qualsiasi telescopio mai costruito e contare sulle più alte risoluzioni disponibili al giorno d’oggi. Una volta attivo e funzionante, aiuterà inoltre gli scienziati a rispondere ad alcune delle domande che da sempre assillano l’uomo, come “siamo soli nell’universo?”. D’altro canto l’esplorazione spaziale è qualcosa su cui i Paesi stanno investendo molto: il principale obiettivo a breve termine della NASA è quello di colonizzare Marte, un’operazione che sembrerebbe richiedere una grossa somma di denaro. Per riuscire nell’impresa, l’agenzia spaziale statunitense prevede di utilizzare anche il suo robot umanoide Valkyrie, in grado di svolgere una grande quantità di azioni.