Il territorio del Giappone, per via della sua posizione geografica e conformazione tellurica, è storicamente interessato da eventi di natura sismica. I suoi abitanti da sempre convivono con l’esigenza di dover affrontare terremoti da un momento all’altro. Quando l’avvenimento si verifica in mare si palesa anche il rischio tsunami, con le potenziali devastanti conseguenze che tutti hanno visto nel 2011. Ecco perché le autorità del paese hanno allestito un’infrastruttura utile per diramare allerte e bollettini d’emergenza attraverso i più diffusi sistemi di comunicazione, facendo leva sullo standard ETWS (Earthquake and Tsunami Warning System) definito dal 3GPP (3rd Generation Partnership Project).
Questo avviene anche tramite gli smartphone, ma ad oggi solo con un servizio gestito dai singoli operatori e richiedendo il download di un’applicazione specifica. Per tutti coloro che acquistano un dispositivo unlocked o che si affidano a un MVNO (operatore virtuale) questa possibilità non sussiste. Le cose stanno per cambiare, come annunciato dalla Telecommunications Carriers Association: tutti i device con sistema operativo Android 8.1 Oreo saranno in grado di ricevere e mostrare gli avvisi in tempo reale, indipendentemente dall’operatore scelto per l’accesso alle reti mobile. Una misura che potrebbe salvare delle vite, applicabile anche ad eventi di natura differente come un attacco terroristico.
Il funzionamento della tecnologia sulla quale si regge lo standard ETWS è piuttosto interessante: non appena i sensori e i sismografi installati in tutto il paese dalla Japan Meteorological Agency rilevano un’attività sismica sospetta o anomala trasmettono l’informazione ai ripetitori delle reti mobile, che a loro volta rimbalzano l’avviso sui dispositivi di tutti gli utenti connessi. Questo flusso si concretizza e completa in un lasso di tempo mediamente pari a soli quattro secondi, poiché nelle situazioni di emergenza la tempestività d’azione è d’obbligo. Poco dopo vengono forniti ulteriori dettagli sull’emergenza in atto.