Se c’è qualcosa di peggiore di un cataclisma naturale è quel che gli umani sono in grado di fare per aggravare le situazioni post-cataclisma. Dopo lo tsunami giapponese, così come successo già in altri casi in passato, ecco spuntare infatti gli sciacalli del phishing, coloro i quali tentano di inserirsi nel filone delle raccolte fondi per l’emergenza veicolando però le cifre raccolte a finalità ben differenti da quelle in aiuto delle popolazioni colpite.
L’allarme lanciato da Trend Micro è relativo al sito www.japan[BLOCKED].com. Il dominio, volutamente indicato in forma non completa, è chiaramente rivolto ad una raccolta fondi per il Giappone: è stato creato «utilizzando un sistema open-source di social networking Jcow 4.2.1. È ospitato su l’indirizzo IP 50.61.[BLOCKED].[BLOCKED], che si trova negli Stati Uniti». Spiega Trend Micro che «Oltre a ospitare un sito di phishing, i criminali informatici responsabili di questo attacco hanno anche sfruttato la funzione blog del sito web, inserendo post che assomigliano a pubblicità, forse con l’intenzione di migliorare la posizione del sito nelle ricerche online (SEO, Search Engine Optimization)».
I fondi raccolti sul sito non sono in alcun modo destinati alla popolazione giapponese ed il tutto ha invece chiara matrice truffaldina finalizzata a gonfiare i conti dei malintenzionati che stanno tentando di speculare sulla tragedia umana in atto in Giappone e sulla carità del resto del mondo.
Coloro i quali intendano aderire ad una raccolta fondi in favore delle popolazioni colpite dal disastro giapponese possono far riferimento all’elenco aggiornato di canali ufficiali elencati nell’apposito speciale “Forza Giappone“. L’elenco sarà costantemente aggiornato per tener traccia dei principali sistemi di raccolta fondi garantiti.
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