Nella sigla GIG, che identifica la nuova Global Information Grid, una rete torna ad occuparsi di quelle che la leggenda vuole come le origini di Internet: il servizio alle strutture militari. Teoricamente ideato per eludere i pericoli di un potenziale attacco nucleare, Internet nacque poi invece in ambito universitario tramite l’interconnessione di alcuni campus. Oggi un progetto pilota del Pentagono porta nuovamente in auge la necessità di una rete che, sia pur se per scopi diversi, usa l’ambito militare come trampolino di lancio.
Nelle intenzioni del Pentagono la rete GIG dovrebbe costituire una vera e propria rete parallela, completamente estranea da Internet ed ovviamente inaccessibile, utile a fornire le milizie di un contatto nuovo con i vertici. Alcuni vedono nella nuova modalità comunicativa un vero e proprio nuovo modus operandi che dovrebbe cambiare radicalmente il modo di portare a compimento le operazioni militari: GIG permetterebbe di rispondere quasi istantaneamente alle eventuali iniziative offensive e fornirebbe tramite la fibra ottica una maggiore solidità e sicurezza all’esercito USA.
La GIG necessita di un molti anni di lavoro (sicuramente oltre il decennio) e di investimenti globali pari a centinaia di miliardi di dollari. Il progetto non è dunque questione di poco conto ed oltre 20 miliardi di dollari sono già preventivati per i prossimi 5 anni al fine di mettere in moto il tutto. L’idea non è peraltro assolutamente nuovo, ma si tratta dell’ennesima riproposizione del tutto dopo alcuni tentativi per vari motivi non andati a buon fine.
GIG è la sigla che intende dunque costituire la risposta più efficace a quella che si configura come una guerra «anywhere, anytime» (ovunque e in qualsiasi momento), con il mezzo di comunicazione che diventa una volta ancora di più il punto focale dello scontro. Importante anche l’elenco delle aziende impegnate nel progetto. Tra queste è possibile annoverare gruppi del calibro di Microsoft, IBM, Cisco, HP, Oracle, Sun, Boeing, Reuters ed altri.