Verso la seconda metà degli anni ’80, prima della diffusione delle più note console come Game Gear e Game Boy, fecero la propria comparsa una serie di videogiochi portatili, decisamente minimalisti nell’aspetto e nelle funzioni, ma che vantarono una certa popolarità.
I Tiger, prodotti dall’azienda americana Tiger Electronics e distribuiti in Italia dalla GIG, rappresentarono una svolta nel commercio dei videogiochi tascabili.
Sebbene si trattasse di semplici congegni con grafica scarna e bidimensionale e benché la dinamica di gioco fosse limitata a poche azioni, sono diventati il passatempo preferito di molti e godettero di un incredibile successo commerciale.
Diverse furono le versioni rilasciate, ispirate alle più celebri saghe, da Ninja Gaiden a Batman, dalla Sirenetta a Bianca & Bernie, giusto per citarne alcuni.
La Tiger Electronics, approfittando dell’enorme diffusione del gioco, ne concepì una variante ancor più piccola e maneggevole, consistente in un orologio dotato di uno schermo dalle dimensioni decisamente ridotte, cui erano integrate tutte le funzioni originali.
In questo caso, la giocabilità era piuttosto contenuta, ma non ne impedì la diffusione, sostenuta anche da un buon battage pubblicitario e dalla popolarità ormai affermata del marchio stesso.