Il 16 Aprile un uomo atterra all’aeroporto di Trantor (nel paese Z), proveniente da Edimburgo con volo EasyJet. Al controllo delle polizia di frontiera, la carta di identità, inestata a Primo Catozzo, risulterà presentare impercettibili abrasioni in corrispondenza dei dati personali, tali dal far sospettare una contraffazione. Il documento risulterà, attraverso l’interrogazione alle banche dati, essere stato smarrito l’anno precedente ed essere intestato ad altra persona. L’uomo, che rifiuta di dare le proprie generalità, viene sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici, attraverso i quali sarà identificato per Barbuto Andrea.
Inizia così un racconto che sembra dipinto su misura per CSI. Invece è un racconto CFI, ovvero Computer Forensics Italy. E non c’è alcun Gil Grissom: questa volta l’intuito dev’essere il tuo.
Da qualche settimana eravamo impegnati nella realizzazione del primo forensics game della nostra mailing list. Il lavoro si è rivelato impegnativo, ma divertente. È importante trovare la giusta misura di difficoltà, per renderlo utile ai fini didattici, mantenendo il divertimento e non trasformandolo in una semplice palestra per applicare irrealisticamente concetti teorici.
Il game che vi presentiamo è finalizzato a permettervi di confrontarvi con le vostre capacità e di apprendere dall’operato altrui, leggendone i report. Non è richiesto l’utilizzo di strumenti software introvabili, ogni operazione può essere svolta con tool open source, o in alternativa freeware. La risoluzione non è da ricercarsi con il solo utilizzo della tecnica, dovrete operare facendo vibrare il vostro naso da segugi, metterci un po’ di fiuto investigativo insomma. Lo story board vi permette di creare l’ambientazione del game, che speriamo troviate realistica, fornandovi tutte le informazioni necessarie ad operare ed il quesito al quale rispondere, il vostro mandato!
Nessuna impronta, nessun DNA. Qui le prove parlano di stenografia, di hash MD5 e di pendrive. Le indagini iniziano. Tempo limite: 26 aprile, ma 5 i giorni di proroga già annunciati. Mentre vi metterete al lavoro, il signor Barbuto Andrea consegnerà alle telecamere il classico “penso sia meglio che chiami il mio avvocato“…