Disney ha collaborato con Jakks Pacific per sviluppare i primi giocattoli per la realtà aumentata, che consentiranno ai bambini di interagire virtualmente con i famosi personaggi della casa americana. Puntando la fotocamera di un dispositivo, come l’iPad, sul giocattolo stesso, i beniamini Disney prenderanno vita: ma quanto è ricca l’esperienza utente che offriranno?
La realtà aumentata rappresenta una delle tecnologie attualmente di maggiore interesse e non è una sorpresa che un’azienda come Disney sia una delle prime a voler investire in tale campo implementandola nei propri giochi. The Verge ha rilasciato le prime impressioni su tali nuovi giocattoli e a quanto pare v’è ancora molto lavoro da fare: l’idea è promettente, ma l’esperienza sarebbe frustrante.
La tecnologia implementata nei nuovi giocattoli si chiama DreamPlay ed è stata sviluppata da una partnership tra Jaxx e NantWorks, una compagnia fondata dall’uomo più ricco di Los Angeles. In base a quanto diramato in Rete, DreamPlay riuscirebbe a offrire un buon grado di interattività: ad esempio, guardando il toy di Rapunzel attraverso un iPad, si potrà vedere il noto personaggio “prendere vita” e che cercherà di insegnare, al bambino, a suonare una canzone, oppure si vedrà Sebastian suonare dei bongo e via dicendo. L’unico requisito per sfruttare la realtà aumentata di Disney è quello di saper usare l’iPad.
The Verge sottolinea comunque come l’app abbia ancora molti punti deboli e porta a un adulto un notevole senso di frustrazione, di conseguenza un bambino sarà probabilmente portato ad abbandonarla dopo breve tempo. Questo perché è il sistema iPad a rappresentare un problema: troppo grande da tenere in mano e probabilmente troppo pesante per esser sorretto a lungo da un bambino.
Disney lancerà i propri toy per la realtà aumentata con una prima linea di prodotti che debutterà a ottobre, e successivamente arriveranno altri giocattoli con altri personaggi così da accontentare i diversi gusti dei più piccoli. Sarà curioso vedere quale sarà il successo di tali giochi: ottimi sulla carta, sarà lo stesso anche in pratica?