Come ormai consuetudine, il Time ha stilato la classifica degli individui più potenti del pianeta, suddivisi tra molteplici campi quali la politica, lo spettacolo, l’industria e via dicendo. Accanto a questa lista, la popolare testata ha pubblicato l’elenco dei personaggi meno influenti dell’anno, in cui spicca il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Prende decisioni e Silvio Berlusconi le ignora. È divertente.
La notizia è subito rimbalzata in rete e, come ormai consuetudine, i social network sono stati presi letteralmente d’assalto. Andando oltre le considerazioni di tipo politico e, ovviamente, concentrandosi sui risvolti Web della vicenda, si riscontra una curiosa anomalia: Facebook perde il primato nella diffusione lampo delle notizie. È Twitter, infatti, a dominare la scena dell’informazione 2.0.
Sul social network di Mark Zuckerberg, al momento, la situazione denota calma piatta: pochi gli utenti che hanno condiviso la notizia e, andando contro alla tradizione del portale, non vi è stato un assalto a gruppi e fanpage. È lecito aspettarsi un boom della news nelle prossime ore ma, al momento, Facebook sta ignorando la vicenda che vede coinvolto Giorgio Napolitano.
Twitter, il servizio di microblogging limitato a 140 caratteri, è stato invece preso d’assalto. Sono già molti gli utenti che hanno condiviso la notizia, così come rivelato dal motore di ricerca interno al servizio.
Le ragioni alla base di questo divario potrebbero derivare dai differenti usi dei due network: mentre Twitter si rivela veloce e immediato, Facebook si presenta come una piattaforma più caotica e dispersiva, ottima per la conversazione e il tempo libero, ma meno adatta alle breaking news. Che anche l’utenza sia differente?