50 associazioni hanno messo la loro firma sul progetto “Giovani online”, una iniziativa coordinata da Save The Children e Adiconsum per migliorare il rapporto tra le nuove generazioni e le nuove tecnologie. Al grido di “Insieme. Più connessi. Più sicuri” la nuova realtà viene presentata non a caso nel giorno del Safer Internet Day, la giornata istituita dalla Commissione Europea per stimolare la discussione sulla sicurezza online e la consapevolezza nell’uso dei nuovi media.
«1 ragazzo su 3 invia o riceve messaggi a sfondo sessuale, il 32% dei teen ager dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet e il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web»: i motivi per mettere in piedi una iniziativa coordinata, insomma, ci sono tutti e sono comprovati da una realtà che vede una sempre maggior distanza tra i pericoli della Rete e gli strumenti culturali a disposizione di chi inizia a sperimentarne l’uso. Uno spot di un minuto e l’impegno a tener alto il monitoraggio sulle dinamiche della rete saranno il frutto dell’iniziativa, la cui finalità specifica per il 2012 è quella di mettere in mostra il divario generazionale ed il rapporto tra genitori e figli nell’approccio al Web.
Secondo i dati raccolti da EU Kids Online, infatti, il 63% dei genitori adotta un approccio positivo alla rete (suggerimenti, indicazioni), discutendo dei possibili problemi (56%) o di turbamenti già sperimentati in prima persona (26%). Al tempo stesso, però, la controparte non è sempre ricettiva: il 39% dei ragazzi ignora spesso i consigli ricevuto e l’8% ignora totalmente quanto indicato dai genitori.
Valerio Neri, direttore generale Save The Children, spiega:
Internet è un luogo irrinunciabile della quotidianità dei ragazzi, dove sperimentano l’amicizia, le relazioni sociali, le informazioni e in qualche modo anche la sessualità, esponendosi però a gravi e reali rischi. Il dato registrato dalla ricerca circa l’impegno dei genitori italiani di essere accanto ai propri figli nell’uso di internet ma anche la consapevolezza di un 13% di madri e padri che non hanno alcun dialogo con i figli su questo argomento, ci incoraggia nel proseguire le attività che da anni ci vedono impegnati. Allo stesso tempo, i genitori non possono essere lasciati da soli a fronteggiare una situazione che presenta forti elementi di rischio. […] È un segnale importante per il nostro paese il fatto che intorno allo stesso tavolo siedano per la prima volta organizzazioni di tutela dell’infanzia come Save the Children e colossi dell’informatica come Google o Facebook, con l’intento comune di definire regole e prassi per garantire una maggiore tutela dei minori on line.
A tali dichiarazioni fa eco la fotografia di Pietro Giordano, segretario generale Adconsum:
È fondamentale alimentare questa comunicazione e il dialogo dei genitori con i figli su ciò che fanno online, cioè stimolare quella che gli esperti chiamano mediazione attiva dell’uso – sicuramente la più efficace a rendere consapevoli i ragazzi sulle potenzialità ma anche i limiti della rete e dei nuovi media ed ad essere attrezzati laddove si imbattessero in situazioni rischiose. Al contrario, interventi restrittivi da parte dei genitori, come impedire ai figli alcune operazioni su Internet quali per esempio il download, hanno un effetto limitato, intanto perché possono essere aggirate dai ragazzi e poi perché ne riducono le competenze e capacità digitali.
“Giovani online” si occuperà di sensibilizzazione ed informazione, portando avanti la redazione di un’agenda strategica per la promozione dei diritti online dei minori. Questo l’elenco completo dei gruppi partecipanti:
C.N.C.P.O. – Centro per il contrasto alla pedopornografia sulla rete – Polizia, Postale e delle Comunicazioni – Ministero dell’Interno Comitato Media e Minori – Dipartimento Comunicazioni -Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento Comunicazioni – Ministero dello Sviluppo Economico, MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile – Dipartimento per le Pari Opportunità -Presidenza del Consiglio dei Ministri, A.Ge. Onlus, Associazione Italiana Genitori, Adiconsum, AESVI – Associazione Software Videoludico Italiana, AIART – Associazione, Spettatori Onlus, AIIP – Associazione Italiana Internet Provider, Associazione Media, Educazione Comunità, Centro Zaffiria – Centro permanente per l’educazione ai media, CGD – Coordinamento Genitori Democratici, CISCO, CISMAI, Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia, CNU – Consiglio Nazionale degli Utenti, AgCom, Comune di Lissone (MB), CREMIT – Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Editeam, Facebook, Fondazione Movimento Bambino, Google Italia, Gruppo Itway-Business-e, 3 Italia, Habbo – Sulake, IBM Italia, IFOS – Istituto di Formazione Sardo, Istituto degli Innocenti, ITS Lab, L’Isola dei ragazzi, MED – Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione, MediaEducation.Bo, Associazione culturale no profit, Mediafarm – La cittadella dell’informazione, Microsoft Italia, MTV Italia, Netlog, ONSP – L’Osservatorio Nazionale Specializzandi in Pediatria, OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Osservatorio Media Monitor Minori – Università La Sapienza di Roma, Polycom, Per voi bambini Onlus, Provincia Autonoma di Trento, Rai Ragazzi, Save the Children Italia Onlus, SIP – Società Italiana di Pediatria, SIULP – Sindacato Italiano Unitario, Lavoratori Polizia, Skuola.net, Telecom Italia, Tiscali, Università Europea di Roma, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni, Yahoo.