Lanciato in orbita nel 1990, il Telescopio Spaziale Hubble ha offerto all’astronomia un contributo inimmaginabile, considerando che il suo trovarsi al di fuori dell’atmosfera lo rende praticamente libero da tutti quelli che sono i problemi dell’osservazione da terra: turbolenza atmosferica, nuvole, inquinamento, inquinamento luminoso e quant’altro. Dunque non c’è nulla a separarlo dalle stelle e dai pianeti, se non il vuoto dello spazio stesso.
E’ così che negli ultimi 30 anni l’HST ci ha regalato delle meraviglie assolute e la sua attività ha fornito un aiuto concreto agli astronomi: dall’età dell’universo (stimata a circa 13,7 miliardi di anni) ai buchi neri al centro delle galassie, dal noto “Campo Profondo” all’impatto su Giove della cometa Shoemaker-Levy 9. Insomma, tante scoperte per gli scienziati ma anche tante immagini spettacolari per gli appassionati.
L’ultima che ci arriva è una immagine di Giove, mai visto così nitido e dettagliato. La ripresa è stata effettuata lo scorso 27 giugno e mostra alcune peculiarità del gigante gassoso. Spicca la Grande Macchia Rossa, una gigantesca tempesta che dura da secoli (si pensa almeno 300 anni) visibile senza problemi anche con piccoli telescopi da terra. Un’immagine importante anche dal punto di vista scientifico perché mostra il dinamismo dell’atmosfera gioviana: alcune “bande” si muovono in direzioni opposte tra loro, con venti che toccano i 644km/h. Giove ci ha sempre dato dei grandi spettacoli visivi, come la scomparsa (e riapparizione) della Sub Equatorial Belt, l’impatto della già citata cometa Shoemaker Levy-9 nel 1994 e, particolarmente celebre, l’impatto meteoritico scoperto da un osservatore amatoriale australiano nel 2009 (un fenomeno piuttosto frequente). Il gigante del Sistema Solare è anche piuttosto facile da osservare e monitorare da terra, ma resta comunque impossibile, con attrezzature “terrestri”, eguagliare Hubble.