Duro colpo del giudice James Jones alle pretese avanzate a titolo di risarcimento del danno dalla RIAA nel caso Daniel Dove.
Dove, amministratore del sito EliteTorrents era stato arrestato dall’FBI e condannato a diciotto mesi di reclusione, la Corte gli aveva inoltre comminato una multa di 20.000 dollari per aver violato innumerevoli volte il diritto d’autore.
Non contenti della pesante condanna, gli avvocati della RIAA hanno avanzato una richiesta risarcitoria calcolata in base al mancato acquisto provocato da ogni singola infrazione al copyright perpetrata sul sito di cui Dove era amministratore. Inutile dire che con un tale criterio la somma richiesta non poteva non essere elevatissima, 124.769 dollari riducibili a “soli” 47.000 $ nel caso in cui Daniel avesse dato la propria disponibilità a partecipare ad un progetto antipirateria promosso dalla suddetta associazione.
Una richiesta risarcitoria basata su presupposti singolari e non dimostrati, per questo motivo il giudice ha respinto le pretese avanzate dalla RIAA in base al principio che ogni download illegale di opere protette da diritto d’autore non implica automaticamente un mancato guadagno poiché è indimostrabile che ogni utente se non avesse scaricato il brano avrebbe poi comprato l’originale.
Le argomentazioni logiche poste in essere dal giudice sono, in effetti, pienamente condivisibili, atteso che spesso la musica e i film vengono scaricati, ascoltati o visti solo per il fatto di poterli avere a disposizione gratuitamente.
Se gli sharer dovessero pagare per ogni brano o film probabilmente ne farebbero a meno ragion per cui il ragionamento dei legali della RIAA, su cui quest’ultima basa le pretese risarcitorie, è assolutamente infondato.