Prima venne l’Antennagate: un problema di design in un piccolo particolare dello smartphone porta ad Apple una summa di critiche senza precedenti e maldestri tentativi di difesa successivi non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Quando i problemi con l’antenna sembravano ormai archiviati, però, ecco spuntare un nuovo guaio: le custodie del telefono possono causare gravi rotture nella parte posteriore ed ancora una volta il problema potrebbe ricadere direttamente su Apple.
Glassgate: il problema è conclamato, ha già un appellativo proprio e probabilmente è anche noto da tempo. La rilevanza è data dal modo in cui Apple è intervenuta, interrompendo improvvisamente la distribuzione di custodie di terze parti sul proprio store online. Il team di Cupertino avrebbe infatti avviato approfondite indagini sul caso per tentare di capire l’origine del problema, ma nel frattempo milioni di iPhone 4 già sul mercato potrebbero essere sotto la minaccia di rottura.
Il problema, secondo quanto emerso, sarebbe originato dalla eventuale presenza di particelle tra la custodia ed il telefono: una custodia avvolgente porta tali particelle a stretto contatto con lo smartphone ed ha potenzialmente il potere di portare lo stesso alla rottura. La prima conseguenza plausibile nel medio periodo è un cambio progettuale della scocca, rinunciando al design consentito dal vetro alluminosilicato utilizzato ad oggi. Nel breve periodo, però, c’è un problema ben più grave da risolvere: evitare l’esplodere di una polemica potenzialmente gravosa, chiudere le porte ad eventuali class action ed offrire agli utenti una soluzione immediata, definitiva e soddisfacente.
Gizmodo va oltre ed instilla il dubbio: Apple già sapeva? A seguito dell’Antennagate, infatti, da Cupertino giunse l’offerta di bumper gratuiti per tutti coloro i quali ne avessero fatta richiesta (opzione scaduta lo scorso 30 settembre). Tali bumper, però, si sviluppavano soltanto sulla parete laterale del telefono, minimizzando così la propria presenza e non rovinando l’appeal complessivo del telefono. Secondo Gizmodo, però, quella forma particolare era un’opzione obbligata ed una scelta mirata, un modo per evitare di aumentare le possibilità di veder danneggiato il telefono a causa di una custodia “slide-on”, perlopiù distribuita direttamente da Cupertino. Apple sapeva, insomma, il che ne aggraverebbe la posizione.
Va ricordato peraltro come Apple faccia propria parte delle entrate derivanti dalla distribuzione di materiale dallo store online del gruppo. Tale condivisione di introiti non può non corrispondere ad una condivisione di responsabilità, ancor più se è la stessa Apple a certificare i prodotti ed a garantirne l’efficacia agli utenti.
Il Glassgate sembra essere ora ufficialmente iniziato: la rimozione delle custodie dallo store non è soltanto un atto dovuto, ma anche una reazione repentina per un problema che rischia di trasformarsi in un capitombolo doloroso per il marchio iPhone. Nel momento in cui Windows Phone 7 sta per arrivare sul mercato, nel momento in cui Android conferma la propria avanzata, nel momento in cui la stagione degli acquisti natalizi sta per iniziare: una risposta sbagliata in questo preciso momento potrebbe trasformare la riedizione dell’Antennagate in un boomerang dagli effetti imprevedibili.
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