«Non provate a sfidarci»: un messaggio secco, chiaro, inequivocabile quello mandato dal gruppo di attivisti della Rete meglio noto con il nome di Anonymous. Destinataria di quella che ha tutta l’aria di essere una vera e propria minaccia è la NATO, l’organizzazione internazionale che opera in difesa dei paesi membri e che ha recentemente etichettato come pericolosi i membri degli Anonymous.
Il gruppo di hacker è dunque visto dalla NATO come un’entità altamente pericolosa, condannando le aggressioni nei confronti dei server di società quali Amazon, PayPal, Visa, Sony, Enel e numerose altre, cadute sotto i colpi di attacchi DDOS e botnet. Aggressioni che gli stessi autori giustificano collocandole in un contesto di difesa della libertà: per gli Anonymous gli attacchi informatici rappresentano null’altro che la manifestazione del proprio dissenso nei confronti di atteggiamenti e dichiarazioni di enti, istituzioni ed aziende i cui comportamenti potrebbero ledere il diritto alla libertà.
In un recente report firmato da Lord Joplin, la NATO ha inoltre evidenziato come gli attacchi degli Anonymous siano divenuti nel tempo sempre più sofisticati e come l’intera organizzazione si stia espandendo assoldando nuovi membri. L’ente internazionale ha dunque sottolineato come l’incremento di tale esercito di attivisti possa rappresentare una minaccia per le istituzioni, all’interno delle quali potrebbero insediarsi alcuni infiltrati ed i cui server potrebbero subire importanti attacchi nel corso del tempo.
Gli Anonymous hanno tuttavia “rassicurato” di non aver intenzione di minacciare alcuna nazione, né tanto meno la volontà di perseguitare singoli cittadini o società. Allo stesso tempo, però, il gruppo di hacker ha invitato la NATO a desistere da ogni tentativo di sfida: con un’ardita metafora, gli Anonymous si sono infatti paragonati alla figura dell’Idra, il celebre mostro a nove teste appartenente alla mitologia greca, in grado di generare due nuove teste per ognuna che gli venisse tagliata. Per ogni membro arrestato, chiosano gli attivisti in una nota ufficiale, ben 10 nuovi membri rafforzeranno le fila del gruppo, che continuerà dunque a combattere nonostante la azioni di contrasto delle autorità.