I social network? Molto più mainstream di quanto vorrebbero farci credere. Questa è la conclusione di uno studio promosso dal laboratorio di ricerca della HP sui trend topic di Twitter: i cinguettii più ripetuti sono quelli copiati dai programmi televisivi e dai giornali.
Nel suo articolo, Trends in social media: Persistence and Decay, Bernando Huberman, direttore del gruppo di studio sul social computing, parte da una premessa:
“Ci aspettavamo che i tweeter più prolifici o quelli con più seguaci fossero quelli creativi, di grandi temi trend sui social network. Ma la ricerca ha dimostrato che la previsione era errata.”
I ricercatori hanno scoperto che i media mainstream, cioè le testate giornalistiche nazionali, i broadcasting (come la CNN, la BBC), agiscono come “alimentatori” per nuovi argomenti, contribuendo ad amplificare un trend. Quindi il percorso, anche nella società americana così spinta sul Web 2.0, è ancora dal mainstream ai social network, non il contrario.
Naturalmente ci sono delle eccezioni notevoli, come eventi di grande impatto emotivo (il terremoto di Haiti, la crisi egiziana, e via dicendo), ma nei 16 milioni di tweet analizzati dai ricercatori, una percentuale notevole di questi originava dai vecchi media. Il 31 per cento di questi, inoltre, è stato re-twettato con successo.
Un’altra sorpresa emersa dalla ricerca è la provenienza dei trend diversi da quelli dei media tradizionali. È la svolta dell’era Internet, ma attenzione: nella ricerca emerge come il meccanismo principale è sorprendentemente simile a quello del giro di telefonate, in cui si chiacchierava del più e del meno e finiva che un certo argomento era noto a tutti.
Non è un caso, quindi, che proprio sugli smartphone Twitter abbia trovato il suo habitat naturale. Nuovi strumenti per bisogni eterni.