Giovedì 21 Novembre alla facoltà di architettura dell’università di Roma è stata discussa la prima tesi in digital puppetry.
Due studenti del corso di Grafica e Progettazione Multimediale, Matteo Loddo e Alessandro Ciaralli, hanno effettuato la discussione attraverso due avatar multimediali, controllandone ogni aspetto dell’animazione.
Il lavoro consiste di una serie di tecnologie di motion capture e rendering tridimensionale che consentono agli avatar di muoversi, parlare, saltare, fare tutto quello che fanno i loro “proprietari”.
La versione real time del progetto consente di trasferire il movimento dal performer al personaggio in perfetta sincronia.
Il tutto senza ingombranti apparecchi ma attraverso delle interfacce “multi touch pad” e stazioni grafiche 3D dedicate alla presentazione.
Probabilmente le tecnologie utilizzate non sono rivoluzionarie ma forse è un segnale del fatto che l’università italiana si stia svecchiando, si avvicina a ciò che veramente viene utilizzato al di fuori delle pareti accademiche!
Portare un avatar in aula è un passo avanti, magari pian piano i docenti capiranno che se quello che si studia ha attinenza con quello che si vede quando si lavora o si vive quotidianamente, l’università guadagnerà in utilità, competenze, interesse e soldi…
Società che vogliono investire su progetti da fare in collaborazione ce ne sarebbero, se le università si adattassero un po’ al mondo del lavoro.