L’analisi del quotidiano di economia Ilsole24ore pone in risalto l’impatto che la pirateria informatica produce a livello mondiale sull’economia ed in particolar modo sul settore IT.
Secondo l’articolo, che cita come fonte una ricerca di BSA (Business Software Alliance), una riduzione del 10% della pirateria software potrebbe comportare, nei 42 paesi in cui è stata condotta l’indagine, un incremento di 600 mila nuovi posti di lavoro e profitti per 141 miliardi di dollari in più.
Focalizzando l’attenzione sull’Europa, una riduzione del 10% della pirateria comporterebbe 48 miliardi di dollari in più e 75 mila nuovi posti di lavoro, soprattutto in Francia, Gran-Bretagna, Germania, Russia e Italia.
L’attacco ai pirati informatici potrebbe allora contribuire a risollevare le sorti dell’economia mondiale?
Una politica anti-pirateria porterebbe la nascita di nuove imprese e nel mondo del lavoro di nuove competenze?