Le azioni di queste settimane dei pirati informatici sembrano non aver fine e la scorsa notte le Università italiane sono state vittime di un attacco senza precedenti ai loro sistemi informatici. L’attacco hacker, rivendicato dal gruppo LulzStorm, ha avuto effetti decisamente pesanti visto che sarebbero stati sottratti dagli atenei dati sensibili, e-Mail, password e molto altro ancora. 18 sarebbero gli atenei colpiti tra cui le università di Torino, Bologna, Pavia, Roma e il Politecnico di Milano.
Successivamente tutti i dati rubati dagli hacker sarebbero stati resi pubblici e caricati su siti che permettono la condivisione di file.
I dati di studenti, insegnanti e dipendenti degli atenei sarebbero tutti finiti online, anche se alcune Università minimizzano sull’accaduto asserendo che il materiale rubato non abbia particolare valore.
Ma dall’account Twitter di LulzStorm arriva la rivendicazione con tanto di motivazioni ufficiali che tradotte dall’inglese all’italiano recitano più o meno così:
I loro siti sono pieni di falle. Alcuni di loro pensano di essere sicuri. E voi italiani, fornite a questi idioti i vostri dati? Si tratta di uno scherzo? Cambiate le password. Cambiate il concetto di sicurezza e rivedete il vostro sistema, università. Avremmo potuto diffondere molti più dati e avremmo potuto anche distruggere l’intera mole dati dei database e del network.
Che fare a questo punto? In attesa che i sistemisti delle Università verifichino la situazione e irrobustiscano i sistemi di protezione, agli studenti, insegnati e dipendenti il consiglio di verificare i propri account alla ricerca di anomalie oltre che l’immediata necessità di cambiare le chiavi d’accesso per impedire ulteriori accessi non autorizzati.