Nel mondo della pubblicità TV non sono molti gli slogan che riescono ad imprimersi fermamente nella memoria degli utenti anche a distanza di molti anni. Uno di quelli che hanno avuto maggior successo negli ultimi venticinque anni è il famoso “meditate Gente, meditate“, pronunciato da Renzo Arbore in una serie di spot TV commissionati collettivamente dai produttori italiani di birra per promuoverne il consumo nel nostro paese.
E così nei primi anni 80, il famoso showman Renzo Arbore divenne il testimonial della birra italiana in una serie di spot gradevoli e ben fatti, nei quali erano sempre presenti due slogan ormai impressi nell’immaginario collettivo: “Meditate gente, meditate” (pronunciato appunto da Arbore) e “Birra, e sai cosa bevi” (frase che compariva alla fine di ogni spot).
Simpatiche e di buon gusto le scenette di cui Arbore era protagonista: c’è l’anchorman di un immaginario telegiornale che mentre si scola in diretta un bel boccale pieno di birra dà una notizia flash sulle qualità della bevanda, dicendo che “un bicchiere di birra non ingrassa, perchè ha poche calorie” (già venticinque anni fa si stava attenti alla linea..), oppure il signore che in compagnia di una bella donna beve una birra a pranzo e viene subito “copiato” da altri avventori del locale a cui dichiara che “l’appetito dell’inverno chiama la birra”.
Ma il più simpatico è quello (del 1982) in cui Renzo Arbore dichiara subito di voler pronunciare un elevato “discorso sulla birra”. Inizia subito con la parentesi ecologista, suggerendo di restituire i vuoti a rendere e poi passa ad elencare il piacere di bere birra in ogni occasione. Secondo Arbore infatti tutte le occasioni sono giuste per bere, purché si beva birra.
E questo perché la birra non ha una forte gradazione alcolica e quindi non offusca la lucidità mentale di chi “ha da fare adesso e deve avere sprint e mente lucida”. E subito dopo aver tracannato un bel boccale di birra fresca esce dal locale e parte a razzo con la sua macchina, chissà forse verso nuove bevute…
Insomma degli spot gradevoli e anche convincenti per il pubblico, certo lontani anni luce dall’aggressività e gli “effetti speciali” che permeano le pubblicità attuali. Il resto lo faceva l’umorismo e la simpatia di Arbore, che si dimostrò davvero un ottimo testimonial per il prodotto.