Dopo aver descritto i C-states, procediamo ora alla trattazione dei temi legati all’ACPI parlando invece dei P-states, legati ai livelli di alimentazione e performance della CPU.
I P-States hanno luogo solo all’interno di C0 e D0 in quanto si manifestano solo quando il dispositivo CPU è nello stato operativo.
Ma esattamente in cosa consiste uno stato P?
Lo stato P indica un punto operativo del processore, caratterizzato da una frequenza legata ad un livello di alimentazione. Utilizzando una metafora, ogni stato P è legato ad uno step sulla scala delle performance del processore così come la potenza di un motore è legata al suo regime di rotazione.
Gli stati P sono numerati da P0, caratterizzato dalla frequenza massima e dal voltaggio massimo, fino allo stato di risparmio energetico più elevato, Pn (con n uguale massimo 16), dove la frequenza e il voltaggio sono ai livelli minimi per garantire un funzionamento operativo stabile.
Come esempio possiamo considerare una sessione di codifica di un file audio, una tipica situazione in cui la CPU è richiesta al 100%: in questo caso lo stato attivo sarà P0.
Se invece ci si limita a navigare su Internet o ad usare applicazioni di videoscrittura dove è richiesta una potenza elaborativa minima, la CPU potrà passare ad uno stato Pn superiore, abbassando la sua frequenza e il suo voltaggio, pur rimanendo nello stato C0 operativo.