Gli sviluppatori hanno sposato in massa la causa iOS perché questa è stata la prima grande opportunità messa a disposizione dal mercato. Gli sviluppatori sono in seguito passati in massa ad Android, perché lo sforzo Google nel settore ha messo in evidenza una seconda grande possibilità potenziale. Ora gli sviluppatori sembrano però aver intravisto una terza via, Windows Phone. E son pronti, ancora una volta, ad investire in massa sulla nuova promessa.
Quel che cerca la comunità dei developer è, ovviamente, l’opportunità di far denaro o di proporre a quanti più utenti possibile le proprie proposte. Lo sforzo Microsoft nel creare un ecosistema Windows Phone importante è stato notato e, nell’anno in cui la partnership con Nokia inizierà a dare i propri frutti, gli sviluppatori andranno a proporre sempre più soluzioni per un sistema operativo altrimenti fin qui perlopiù ignorato (in pochi mesi l’attitudine allo sviluppo per Windows Phone è aumentato dell’8%). Sarà la forza dei numeri a cambiare le carte in tavola e, secondo un sondaggio condotto da IDC e Appcelerator, i meccanismi di sviluppo hanno già iniziato a muoversi.
Il sondaggio premia Amazon e Microsoft per il rispettivo impegno su Android e su Windows Phone: gli sviluppatori sono pronti ad investire il proprio tempo e le proprie risorse guardando in modo particolare proprio a Kindle ed ai prossimi device con il sistema operativo di Redmond. Non che Apple, iPhone ed iPad abbiano perso il proprio fascino: i numeri premiano ancora sempre i prodotti di Cupertino (88 sviluppatori su 100 svilupperanno per iOS), ma nuove soluzioni si fanno largo ed ora piattaforme precedentemente ignorate si affacciano con prepotenza sul mercato attirando nuovi contenuti.
Chi ne esce male è invece RIM: i Playbook venduti sono pochi ed il mondo BlackBerry appare in cronico declino. La fuga degli utenti non fa che anticipare la fuga degli sviluppatori: numeri minori significa minore appetibilità e quindi minori opportunità, minor investimento sulla piattaforma e minor numero di applicazioni.
L’HTML5 è oggi nei piani di 2 sviluppatori su 3, la medesima quota dell’anno precedente: un interesse potenziale per un mondo destinato ad imporsi, ma per il quale non sono ancora chiare le tempistiche.