Gli Usa si preparano ad un possibile black-out totale di Internet

Gli Usa si preparano ad un possibile black-out totale di Internet

Internet è ormai fondamentale per la vita civilizzata e una possibile sua disfunzione o switch-off potrebbe paralizzare l’economia mondiale con gravi conseguenze per le finanze e la vita stessa dei cittadini. In caso però di possibili attacchi terroristici o in stato di grave emergenza rendere la rete completamente inutilizzabile e inaccessibile potrebbe salvare vite umane. È per questo che l’amministrazione Obama ha deciso di varare il “Protecting Cyberspace as a National Asset Act”.

Il provvedimento abbreviato in “Pcnaa” anche conosciuto come “Internet Kill Switch” è stato approvato dalla Commissione per la Sicurezza nazionale e gli Affari governativi del Senato americano e conferisce di fatto al presidente in carica, il potere di rendere inaccessibile Internet qualora ci si trovi alle prese con un attacco virtuale che minacci di causare danni alla cittadinanza o agli apparati statali. Come funzionerà? In pratica i provider, motori di ricerca, società produttrici di software, in caso il presidente decida di “premere l’interruttore”, dovranno adeguarsi alla sua volontà senza esitazioni (sono previste pene molto severe in caso di rifiuto).

Joe Lieberman, presidente della commissione per l’Homeland Security e sostenitore del progetto ha dichiarato che “Si tratta di un’autorità che permette al governo federale di tutelare reti virtuali, asset strategici e garantire la sicurezza del nostro Paese e della nostra gente”. Per attuare il controllo la commissione dell’Homeland Security ha creato un nuovo Centro nazionale di cyber-sicurezza e comunicazioni (Nccc) che si occuperà in concreto del controllo dei provider o altre società identificate come strategiche per il funzionamento di Internet sia all’interno del territorio nazionale sia all’esterno.

In caso di black out forzato i danni che potrebbero verificarsi sono ingenti, ma il provvedimento prevede che le aziende siano esulate dal dover risponderne legalmente d’innanzi ad un giudice, in sostanza l’intera responsabilità ricadrà sull’agenzia preposta e sulla volontà del presidente. Quest’ultimo potrà richiedere una sospensione per la durata massima di 120 giorni e ogni eventuale richiesta di prolungamento dovrà passare al vaglio del Congresso. Con più cautela sarà trattato il tema delle intercettazioni poiché non è previsto che la Nccc possa ordinare agli operatori di TLC di sorvegliare le comunicazioni senza un’espressa richiesta di un giudice.

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