Una giornata tutta all’insegna della Cina, quella in corso per Apple. Si è già parlato diffusamente dell’avvio della causa asiatica contro il colosso per il presunto plagio di Siri, ora si torna a discutere dell’articolo, apparso ieri sul People’s Daily, con cui si accusa la Mela di non prendere in considerazione i consumatori. A sorpresa, però, gli utenti locali si schierano a favore di Cupertino.
La vicenda è ormai nota: irritato da uno spot sulla bontà dell’assistenza Apple, il People’s Daily – testata governativa legata al Partito Comunista – ha lanciato strali rivolti all’azienda di Cupertino. Non solo la Mela sarebbe da condannare per la sua riservatezza e la facilità con cui evita interviste per la stampa, ma non agirebbe lecitamente nei confronti degli utenti. Anziché sostituire i prodotti in caso di malfunzionamento, infatti, Apple li riparerebbe.
Fattori apparentemente di poco conto, se si considera come l’obiettivo di Apple sia quello di consegnare all’utenza device funzionanti, siano essi sostituiti in garanzia oppure riparati a seconda delle singole casistiche. Una tempesta irrisolvibile però per i media cinesi, saliti sul vagone del gossip tecnologico per attirare le facili attenzioni del pubblico. Pubblico, quest’ultimo, che tuttavia non pare aver gradito.
Così come sottolineano Fortune e i corrispondenti Reuters dalla Cina, sui blog e sui social network asiatici – Weibo fra tutti – i consumatori starebbero difendendo strenuamente Apple. Melanie Lee, giornalista proprio di Reuters, ha raccolto e pubblicato i giudizi più salienti. Eccone alcuni:
«”Il senza vergogna People’s Daily rimprovera invidiosamente le persone… Un prodotto cerebralmente morto della Rivoluzione Culturale, vecchio e così disgustoso. […] Noi, la gente normale, crediamo Apple sia buona e il governo immondizia. C’è ovviamente un implementato sistema di garanzia, perché Apple dovrebbe essere trattata diversamente? […] State cercando di spostare le nostre attenzioni? Cercate di portare la gente normale a lamentarsi di cose inutili? L’aria è tossica, l’acqua è tossica, il latte è contaminato. Non siamo stupidi!»
A quanto pare, gli utenti avrebbero percepito una precisa agenda governativa nel recente attacco ad Apple, forse orchestrata per distogliere l’opinione pubblica da questioni più importanti. È quel che sottolinea Torsten Stocker, un esperto di diritti dei consumatori in Cina, il quale sottolinea come si cerchi di puntare il dito verso grandi marchi internazionali anziché farsi carico dei reali problemi e delle vere preoccupazioni dei consumatori autoctoni. Insomma, un vero e proprio boomerang per la stampa cinese, manifestatosi con tutta la sua forza grazie al Web. Bisognerà attendere, tuttavia, per scoprire se Apple abbia davvero vinto la partita contro i media.