Mentre Apple e Samsung si danno battaglia in tribunale, l’azienda coreana è alle prese con un report poco edificante per uno dei suoi tablet di punta, il Samsung Galaxy Tab. Da una ricerca interna commissionata qualche tempo fa, è emerso come la grande maggioranza degli utenti generici confonda il prodotto Samsung con iPad. Come è possibile? Semplice: gli spot televisivi non appaiono essere sufficientemente esplicativi.
Potrebbe essere un nuovo punto a favore di Apple in tribunale ma, a quanto pare, solo il 16% di tutti gli spettatori di pubblicità televisiva riesce a riconoscere il Samsung Galaxy Tab quando lo spot viene mandato in onda: tutti gli altri pensano si tratti di iPad. E non è tutto: di tutti gli utenti, solo l’11% riesce a ricollegare il Galaxy Tab a Samsung, mentre oltre il 65% non incontra nessun ostacolo nell’attribuire iPad ad Apple.
Era già emerso in passato come iPad ormai fosse così conosciuto tanto da diventare un termine generico: la gente comune attribuisce il nome “iPad” a qualsiasi tablet in commercio. Non stupisce, quindi, che l’osservazione in TV di alternative porti il consumatore poco informato a considerare il Galaxy Tab semplicemente come un iPad. Samsung ha così commentato questa scoperta non propriamente felice:
«Data la forte posizione di Apple per la categoria, è urgente che l’attribuzione del Galaxy Tab migliori e che la comunicazione lavori per differenziare il Tab da iPad. Manca la conoscenza del prodotto e l’impatto degli spot TV è minimo a causa dell’errata attribuzione».
Per quale motivo, tuttavia, gli spot Samsung si rivelano fallaci? A dare una risposta utile potrebbe essere stato Phil Schiller di Apple, durante una precedente testimonianza in tribunale: la pubblicità non funziona quando si mostra poco il prodotto, concentrandosi invece su altri aspetti comunicativi. È per questo che il marketing di iPad fa centro: il device, e il suo funzionamento, sono sempre al centro della scena, senza alcun altro elemento di disturbo che potrebbe confondere gli acquirenti.