Era il 1 Febbraio del 2004 quando Gmail vide la luce. A distanza di 5 anni Google ha rimosso l’etichetta “beta” ed il servizio è oggi ufficiale. Il passo viene peraltro compiuto assieme a molti altri servizi di Google, i quali raggiungono così ufficialmente una nuova maturità aprendosi a nuovi orizzonti soprattutto nel mondo del business. Quella piccola etichetta “beta”, infatti, è sembrata a più riprese un comodo riparo: sebbene milioni di persone utilizzassero i servizi di Mountain View, infatti, il mondo di Google rimaneva un cantiere aperto nel quale si declinava silentemente ogni responsabilità per eventuali improvvisi problemi. Da oggi in poi sparisce la beta e l’offerta è nuda: Google è pronto a garantire per i propri servizi.
A perdere l’appellativo di Beta sono in un sol giorno Gmail, Google Calendar, Google Docs e Google Talk. Seguono a ruota Google Video for Business e Google Sites. Non tutto è fuor di beta, ma buona parte dell’offerta è oggi giunta alla release definitiva. Rajen Sheth, Google Senior Product Manager, bussa proprio alla porta del business: se prima molte compagnie nutrivano ancora diffidenza nei confronti di pacchetti quali Google Apps, ora la scomparsa del tag “beta” deve valere come la più ampia delle garanzie. Google chiede dunque fiducia, tentando di compiere un passo fondamentale per il futuro del gruppo: dal consumer, ove tutto è gratis e la pubblicità fatica oggi a reggere il peso dei costi, al business, ove le formule a pagamento sono ben accolte e dove è soprattutto l’affidabilità a fare la differenza tra il successo e l’insuccesso di un progetto.
Una serie di post di aggiornamento sono stati immessi nei giorni scorsi sul blog Google Apps Update: trattasi di elenchi di nuove funzionalità, le quali vanno evidentemente a completare l’offerta attuale di Google configurando i servizi in vista dell’odierno esordio in versione ufficiale. Google Apps oggi è utilizzato da circa 2 milioni di aziende, ma con il nuovo cambiamento il numero potrebbe presto iniziare a lievitare. Per Google si tratta di una scommessa importante, poiché permetterebbe non solo di aumentare gli introiti, ma anche di differenziare le entrate sentendo meno il peso di una eventuale stretta ulteriore sul mercato dell’advertising.
Con la scomparsa del tag “beta” poco cambia, in realtà. Molto, però, può variare nel rapporto di fiducia tra Google e le imprese. Mountain View, infatti, promette performance ed affidabilità, chiedendo in cambio fiducia. La rimozione della “beta” è un occhiolino al business, al mercato ancor oggi sostanzialmente in mano alla concorrenza. Se da oggi Google è fuor di beta, insomma, può essere l’inizio di un nuovo mercato. O almeno questa è la speranza del gruppo.
Per i nostalgici della beta release, però, è stato attivato un passo indietro ad espressione volontaria: è sufficiente infatti cercare tra le funzionalità dei “Labs” di Gmail e l’apposita applicazione è a disposizione. Un click e si torna al passato, quando Gmail era in Beta e tutti erano comunque felici e soddisfatti della propria casella di posta.