Il team Gmail ha spiegato nei giorni scorsi come stia continuando il processo di sviluppo del servizio. Nuove funzionalità, infatti, vengono poco alla volta proposte agli utenti, questi ultimi le fanno proprie per via volontaria in base alle proprie necessità d’uso del client, quindi nel caso vengono promosse a funzionalità standard. Così è successo nei giorni scorsi per alcune funzioni quali ad esempio la preview dei filmati su YouTube o il risponditore automatico per i periodi di vacanza.
Gmail, insomma, certifica l’esistenza di un laboratorio di “beta” in cui gli utenti provano il servizio e, tramite il loro uso, ne certificano il successo, la bocciatura o la necessità di modifiche.
Breve, semplice, considerazione: perché Google Buzz non ha seguito la trafila canonica ed è stato invece inglobato in toto, improvvisamente, come opzione standard senza passare attraverso il filtro della community?