Sebbene sia vero che alle volte per andare davvero avanti occorre compiere un passo indietro, non sembra sia questa la logica che sottende il nuovo aggiornamento del software di Gmail necessario a renderlo più compatibile con Internet Explorer 6.
Nell’epoca in cui è IE 7 il browser ufficiale di Microsoft e in cui si pensa già alla versione 8 (alla seconda beta), uno dei client di posta web based che all’epoca del suo esordio (Aprile 2004) si dimostrò tra i più innovativi per l’uso di tecnologie nuove come AJAX decide di aumentare la sua compatibilità con un browser considerato vecchio già nel 2004.
Adesso anche gli utenti di IE 6 potranno usufruire delle etichette colorate, delle funzioni Gmail Labs e dell’opzione “invisible” sul messenger. Tutte cose prima riservate solo agli utenti di Firefox 3, Safari 3 e IE 7. Ma sono state migliorate anche le performance di memoria, l’esecuzione di javascript e sono stati risolti dei problemi di visualizzazione.
Inutile dire quanto una mossa simile sottolinei il grande fallimento di Microsoft nel diffondere la nuova versione del suo browser come in passato ha fatto per le altre. Gli utenti che si ritrovano installata la versione 6 in linea di massima non passano alla 7, gli unici ad usufruirne sono coloro i quali comprano un computer nuovo, ma il riciclo informatico non è più quello che era nel 2001 o 2002, epoca nella quale IE 6 sostituì massicciamente e in poco tempo la versione 5.
Ci si chiede davvero quanto della mancata sostituzione sia da imputare alle prestazioni della nuova versione e quanto invece sia attribuibile al fatto che l’utenza tipica di Internet Explorer non è sensibile all’upgrade informatico e spesso nemmeno sa con cosa sta navigando o che è necessario un upgrade. Perchè simili condizioni potrebbero condannare anche IE 8 a prescindere dalle prestazioni.