Qualche giorno fa, se ben ricordate, avevamo discusso sulla legittimità o meno del marchio Gmail.it e se fosse o meno nei diritti di Google reclamare la paternità di tale dominio.
Ebbene una decisione dell’Office for Harmonization in the Internal Market (OHIM) ha stabilito che il marchio GMail in Europa non spetta a Google. La “sentenza” completa la trovate in formato PDF sul sito ufficiale. Quello che preme a noi è una riflessione di natura differente.
Non discuteremo in questa sede della legittimità o meno della sentenza che fa riferimento al caso specifico di G-Mail.de, servizio di posta creato nel 2000 da Daniel Giersch, che nel 2005 ha fatto causa al colosso di Mountain View appunto.
Poco importa, ai fini della nostra riflessione, se tale signore volesse solo avere soldi facili oppure se volesse realmente difendere un marchio personale.
E rimanendo in tema di marchi e di domini, vi ricordate la vicenda di Armani.it? In casi come questi la legge cosa dice?
Per come le vedo io, servirebbe una definizione chiara e unanime a livello internazionale, per evitare di essere troppo garantisti, o di esserlo troppo poco, nei confronti dei marchi minori. D’altro canto però l’importanza di un marchio che opera a livelli internazionali e mondiali deve essere mantenuta in maniera chiara. La questione, se ci si riflette un attimo non è semplice, lo potete notare voi stessi, il punto è che manca una reale legislazione che sia definitiva su questo aspetto.
Che cosa stabilisce la legittimità o meno di un dominio? La data di acquisto, il cognome? O cos’altro?
Voi di fronte a questioni come queste come vi ponete? È una questione che si porta dietro dagli albori del web e che ancora pare non aver trovato una soluzione.