1Gb, questa la promessa fantasmagorica che ha lanciato Gmail e Spymac all’onore delle cronache in questi giorni. Dopo l’entusiasmo iniziale e le prime analisi, però, sono scaturiti i primi grossi dubbi, quando non veri e propri problemi. Infine le accese polemiche. Mentre Yahoo! si consola con un bilancio ancora in fiorente attivo, Google e Spymac devono dare una base attendibile alle promesse fatte.
Sul lato Spymac i problemi sembrano essere esclusivamente di carattere tecnico. Grande entusiasmo ricopre il gruppo e si spreca il motto “Google annunced, Spymac launched” (Google annuncia, Spymac lancia) per sottolineare l’assoluta anteprima del servizio da 1Gb. In molti però al momento non sono ancora riusciti, per motivi vari, a portare a termine le pratiche di iscrizione. Si moltiplica sui newsgroup la segnalazione del problema, e singole analisi personali (segnalate anche sul forum ufficiale Spymac) hanno attribuito tale disfunzione a ipotizzate politiche ostruzionistiche attuate da Hotmail e Yahoo!.
In ciò v’è nulla di dimostrato e l’unica causa sembra piuttosto essere un vero e proprio problema intrinseco al servizio. Molti utenti di vecchia data lamentano inoltre il fatto che lo spazio a disposizione non sarebbe mai aumentato: gli amministratori implorano pazienza e promettono l’estensione del servizio quanto prima a tutta la clientela. Work in progress.
Sul lato Google i problemi continuano a riferirsi alla policy attuata relativamente alla tutela della privacy. Da varie parti continuano a piovere anatemi sulle pratiche indiscrete dei robot Google i quali indicizzerebbero la posta (la quale verrebbe inoltre mai effettivamente cancellata) ponendo in essere una accettabile violazione dell’intimità dell’utente.
Nelle ultime ore è stata diffusa una lettera aperta indirizzata a Larry Page e Sergey Brin ed avente come mittente 28 organizzazioni capitanate dal World Privacy Forum. In tale lettera i sottoscrittori lamentano una tracotanza inaccettabile da parte di Google e pongono il veto sulle condizioni di sottoscrizione del servizio: Gmail può potenzialmente costituire un pericoloso precedente che farebbe cadere la fiducia dell’utenza sull’uso delle e-mail e mina alle basi lo sviluppo futuro dello strumento. La lettera chiede espressamente la sospensione del servizio (ad oggi in fase di test) fintanto che le regole di policy non verranno riviste e ridiscusse.