Presso lo stand Gigabyte, presente al Computex di Taipei, è possibile osservare la naturale evoluzione dell’I-Ram, il GO-RamDisk Box.
L’I-Ram è una scheda PCI in grado di ospitare 4 moduli di Ram DDR, riconosciuta dal sistema come un disco rigido e connessa alla scheda madre tramite un’interfaccia S-ATA 1,5Gb/s (in foto).
Il GO-RamDisk Box non è altro che un I-Ram all’interno di un box da 5,25″: il dispositivo è in grado di supportare 4 moduli DDR 400 fino ad un massimo di 4GB ed è connesso al sistema tramite un’interfaccia S-ATA 1,5Gb/s. Per l’alimentazione, viene sfruttato un comune cavo 4-pin dell’alimentatore di sistema.
Questa soluzione è adatta ai sistemi moderni, in cui gli slot PCI possono essere inaccessibili se presenti configurazioni video SLI o CrossFire. Inoltre, il pulsante di accensione e il led presenti sul frontalino garantiscono una maggiore facilità di utilizzo.
Dispositivi del genere presentano sia vantaggi che svantaggi: se da una parte si ottiene un aumento prestazionale enorme durante le fasi di swapping, dall’altra bisogna tenere presente il costo dei moduli di memoria e la volatilità dei dati.
Sebbene sia possibile installare una batteria da 9V, le informazioni vengono memorizzate per un massimo di 16 ore.
Sinceramente, ritengo che un dispositivo esterno, con alimentazione propria, avrebbe molto più senso e sarebbe adatto a un gruppo di utenti più ampio.
Inoltre, è da segnalare l’assenza di un I-Ram compatibile con lo standard DDR2, dispositivo presentato da Gigabyte durante il Computex dell’anno passato.
Al momento, Gigabyte non ha fornito informazioni riguardante il costo e la disponibilità del GO-RamDisk Box, ma è lecito attendersi un prezzo simile a quello delle soluzioni I-Ram.