Gli analisti Goldman Sachs bacchettano Microsoft e pretendono di più. L’alta affidabilità del gruppo, infatti, non sembra bastare e per meritare il massimo dei voti a Wall Street occorre delineare performance migliori. Goldman Sachs ha partorito la propria sentenza: il titolo MSFT scende dal giudizio “buy” (comprare) a “neutral” (neutrale), un declassamento destinato a far rumore.
E così è fin dall’apertura delle contrattazioni: sul listino Nasdaq il titolo Microsoft perde 2 punti percentuali in un giorno comunque interlocutorio per l’intero listino. Il gruppo di Redmond è tra quelli con l’apertura peggiore, in attesa di notizie o novità che possano cambiare le sorti di una giornata che sembra ormai segnata. In particolare serviranno risposte sui punti proposti da Goldman Sachs come quelli più problematici per l’azienda.
In primis v’è il mercato dei tablet: Apple e Google hanno già partorito le proprie proposte, Microsoft è invece rimasta al palo nonostante partisse in questo comparto da posizione privilegiata. In attesa di Windows Phone 7, insomma, la borsa chiede che Redmond pensi anche ai tablet e sappia così difendere le proprie prerogative in un mercato che oggi offre sempre più alternative al pensiero Windows-centrico.
Poi v’è il cloud computing. Nonostante Microsoft sia impegnata da tempo nel settore, gli analisti si attendono chiari segni di dominio che al momento ancora latitano. Il timore è quello per cui altre soluzioni possano imporsi mettendo così in crisi l’intera produzione del gruppo: la borsa chiede certezze.
Inoltre v’è il mobile: dopo il fallimento Kin, Windows Phone 7 non potrà sbagliare e fin dal principio dovrà dare risposte positive. Finchè queste risposte non saranno accertate, Goldman Sachs non si sente di consigliare l’acquisto delle azioni del gruppo.
Gli analisti chiedono inoltre un ulteriore sforzo a livello di dividendi, aumentando ulteriormente la cifra di 16 centesimi per azione recentemente lievitata già del 23%: un margine ulteriore proietterebbe Microsoft tra quelle con il miglior dividendo in borsa e così facendo si potrebbero attivare grossi investimenti in grado di supportare il valore azionario MSFT.
L’ultima richiesta è quella di una «coerente strategia consumer», ed è questo probabilmente ciò che più è mancato a Microsoft negli anni passati. Da Live a Bing, da Windows Mobile a Windows Phone, da Zune hardware allo Zune servizio: se il nuovo profilo del gruppo sarà maggiormente coerente, nel lungo periodo potrebbe anche restituire maggiori risultati grazie ad un ecosistema di prodotti variegato e necessitante di adeguate sinergie oggi tutte da sbloccare.
Il target price viene abbassato da 32 a 28 dollari e di conseguenza il giudizio Goldman Sachs scende temporaneamente a “neutral”: Steve Ballmer, una volta archiviato il lancio di Windows Phone 7, dovrà porre attenzione anche alle voci provenienti da Wall Street.