La borsa ha visto nella giornata di ieri il titolo Google aprire in pesante ribasso nonostante il listino viaggiasse in terreno positivo. La causa non è certo nei numeri rilasciati la notte precedente e relativi alle ricerche raccolte in febbraio, però: più semplicemente il mondo finanziario sembra aver perso un po’ di fiducia gruppo di Mountain View e qualche giudizio “sgonfiato” degli analisti ha portato il prezzo a scendere progressivamente accumulando ormai -38% dall’inizio dell’anno e tornando a quotazioni non più toccate dal 2006 ad oggi.
La notizia del giorno è nel fatto che Goldman Sachs ha tagliato il “target price” di Google portandolo dai precedenti 675 dollari agli attuali 530. In giornata il titolo GOOG ha aperto a poco più di 422 dollari. Secondo Goldman Sachs, insomma, il valore potenziale del titolo in prospettiva è sceso: viene meno l’appetibilità delle azioni, viene meno la fiducia, viene meno il credo nei rientri di breve periodo. L’analista Ross Sandler segnala per Associated Press il fatto che la crescita di Google è in costante decremento e benché il gruppo rimanga interessante per i portafogli degli investitori, nessun miracolo è più attendibile dal gruppo che ha portato le sue azioni quasi a moltiplicare per 10 il proprio valore in pochissimi anni.
Il calo previsto per Google dovrebbe colpire un po’ tutto il settore online. Goldman Sachs cita anche nomi quali eBay (che ha annunciato in queste ore un piccolo taglio di personale a livello internazionale), Amazon ed Expedia tra i gruppi che risentiranno del momento negativo dei mercati.
Google, Yahoo e Buzz Advertising, però, non ci stanno: sebbene il mondo della pubblicità online sia in rallentamento, il mercato rimane interessante e la crescita del 2007 è appena intaccata nell’ultimo anno confermando però sostanzialmente il buon momento del settore.
Confermato in queste ore anche in target price di Baidu a quota 430. In giornata, però, le notizie sull’orizzonte grigio del mondo della rete colpiscono anche il motore cinese portandone le azioni a -6.5% a pochi minuti dall’apertura a Wall Street. eBay, già secondo molti sottovalutata in borsa rispetto alle performance di mercato, non subisce invece il contraccolpo del taglio del target price da 38 a 33 dollari e cresce dell’1% a metà seduta: l’annuncio dello snellimento della forza lavoro in alcuni paesi ha evidentemente giovato ai giudizi di mercato in quanto un taglio dei costi è una dieta sempre apprezzata nei momenti in cui il mercato obbliga a percorsi più difficoltosi. Goldman Sachs lo riferisce con chiarezza: il target price è tagliato, ma GOOG e EBAY rimangono due tra i titoli più appetibili del settore.
A fine giornata la giostra di Wall Street lascia Baidu da sola in territorio negativo: Google torna a pareggiare il trend, eBay vola e il listino chiude in forte crescita generale.