Per la prima volta da quando è quotata al Nasdaq, Google ha superato l’incredibile soglia di 1000 dollari per azione. Chi ricorda i tempi dell’esordio non può che rimanere sorpreso per il percorso epico compiuto dal gruppo negli anni: da motore di ricerca a produttore di device, passando per servizi online, sistemi operativi, software, auto che guidano da soli, occhiali futuristici e molto altro ancora.
Il boom odierno è dettato dai numeri presentati nelle scorse ore nella comunicazione trimestrale: numeri solidi, che confermano la bontà del business di Mountain View. Il +12% odierno ha portato ad un immediato picco di 1007,40, per poi ripiegare verso quota 1000 in attesa di capire quale sarà la direzione in questa ultima seduta di settimana. Le performance dell’azienda sono note dolci agli orecchi degli investitori: quota 900 dollari era stata superata nel mese di maggio ed oggi il trend registra +11% in un mese, +44% in un anno, +169% in 5 anni, +826% dal 2004 ad oggi.
I primi anni di Google erano macchiati da un duplice dubbio: quanto sarebbe durata la “bolla” di Google? E quando avrebbe saputo finalmente diversificare i propri introiti, così da garantire reale sussistenza al valore delle azioni? Le risposte sono arrivate tutte, una ad una, riportando Larry Page alla guida dell’azienda (dopo la reggenza di Eric Schmidt) e trasformando il motore di ricerca in uno dei gruppi di maggior successo al mondo.
Una quotazione pari a 1000 dollari significa un valore di capitalizzazione complessivo pari a 335 miliardi; nelle stesse ore Microsoft è a quota 290 miliardi ed Apple a quota 461 miliardi. E gli assi nella manica che Larry Page può sfoderare sono ancora molti: da un Google Plus ancora al palo, fino all’idea Google Glass ancor tutta da scoprire, per arrivare alle auto che guidano da sole: quota 1000 potrebbe essere soltanto una tappa di passaggio.