In un mondo digitale ove le denunce per violazione di proprietà intellettuale sono all’ordine del giorno, un vasto catalogo di brevetti come quello di Nortel fa gola a molti. Dopo l’annuncio della procedura di bancarotta in cui è coinvolta la società, sono stati numerosi i gruppi che hanno aguzzato la vista dinanzi alla possibilità di mettere le mani su oltre 6000 brevetti. Quella che poteva sembrare una situazione di stallo in cui ogni giocatore attendeva l’altro per muovere la propria mossa è stata però scossa da Google, che ha ufficializzato una propria offerta per l’acquisizione di tutti i brevetti Nortel.
La proposta del colosso di Mountain View, pari a 900 milioni di dollari (oltre 630 milioni di euro al cambio odierno), rappresenta la dimostrazione dell’assoluta importanza che assumono tali brevetti, legati a tecnologie relative alle reti 4G e Wi-Fi, alla trasmissione di dati in Rete ed altri strumenti che hanno caratterizzato la società nel corso dei suoi anni di attività, durante i quali è riuscita anche a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto nel settore delle telecomunicazioni.
I 900 milioni messi sul piatto dal gigante delle ricerche rappresentano per ora il punto di partenza di quella che ha tutta l’aria di poter diventare una vertiginosa asta al rialzo. La sentenza definitiva è attesa per il mese di giugno e solo allora Google potrà conoscere l’esito dei risultati: se il prezzo dovesse rivelarsi giusto, il gruppo avrebbe la possibilità di ricaricare il proprio fucile con preziosissime munizioni, che potrebbero fungere allo stesso tempo sia da strumento di attacco nei confronti di altre aziende, sia da deterrente in grado di scongiurare denunce da parte della concorrenza.
A giovare da tale acquisto sarebbero inoltre progetti come Android o Chrome, spiegano da Mountain View in un comunicato tramite il blog della società, la quale dovrà quasi certamente fare i conti con altri gruppi pronti a fare propri tutti i brevetti targati Nortel rilanciando l’offerta di Google. Apple, Microsoft, RIM e Nokia sono solo alcuni dei possibili candidati alla vittoria finale, che potrebbe sancire un importante punto di svolta nel mondo del mercato digitale legato al settore mobile e delle comunicazioni.