Secondo alcune indiscrezioni, sempre più insistenti in Rete nelle ultime ore, Google potrebbe essere a un passo dal rilascio di BigTable, il suo sistema di database. L’annuncio, che potrebbe giungere già nella giornata di oggi, porterebbe Mountain View in diretta competizione con Amazon SimpleDB, il sistema distribuito di database implementato da Amazon Web Services e messo a disposizione nello scorso dicembre agli sviluppatori.
BigTable è l’apparato database attraverso cui Google gestisce e organizza una sessantina di servizi, prodotti e progetti sul Web. Stando alle informazioni ricevute da TechCrunch, Mountain View avrebbe intenzione di rendere accessibile il suo sistema agli sviluppatori come un vero e proprio servizio, sulla scia dell’esperienza tracciata negli ultimi mesi da Amazon. L’offerta di Google per i database potrebbe rivelarsi molto interessante per numerose società: BigTable ha dimostrato la propria efficienza in siti Web particolarmente complessi come Google Maps, Orkut, Blogger e YouTube.
Nonostante l’alto grado di affidabilità raggiunto, BigTable è una tecnologia relativamente giovane: Google ne ha avviato lo sviluppo nel 2004 per impiegarlo poi a pieno regime a partire dall’anno seguente. Il sistema è stato concepito per rispondere in maniera mirata alle necessità dei servizi offerti da Mountain View che, considerato l’alto numero di utenti e query, richiedono risposte rapide basate su enormi quantità di dati. La struttura di BigTable è basata principalmente su GFS, il file system implementato da Google per gestire con efficacia milioni di letture/scritture in pochi secondi sui suoi server.
Considerate le opportunità offerte da BigTable, il sistema di database che Google dovrebbe presto mettere a disposizione degli sviluppatori potrebbe seriamente insidiare il fortunato Amazon SimpleDB. I prezzi dei servizi offerti da Amazon per le basi di dati sono particolarmente convenienti, ma secondo alcuni analisti Google potrebbe decidere di abbattare la concorrenza offrendo gratuitamente BigTable ai suoi utenti. Quella che al momento è una semplice ipotesi di scuola non ha trovato ancora alcuna conferma né smentita da parte di Google, che potrebbe comunque sciogliere le ultime riserve e rivelare i suoi piani per i database già nelle prossime ore.