Google abbandonerà Android. Fantascienza oggi, visto il grande momento di crescita che sta attraversando il sistema operativo del robottino verde. Ma secondo il giornalista di Business Insider, Charlie Kindel, il lancio di un tablet Google potrebbe essere il segnale che il divorzio possa inevitabilmente arrivare insieme alla sempre più crescente frammentazione della piattaforma.
Come aveva spiegato in un articolo precedente, quest’ultima particolarità non rappresenta in realtà la fine per Android, semmai significa che Google ne ha chiaramente perso il controllo. E non si parla solo della piattaforma, ma anche dello sfruttamento del marchio.
Google sta tentando disperatamente di poter dire la sua anche in campi come smartphone e tablet, oltre che social network, e se per quanto riguarda le qualità del sistema operativo c’è davvero poco da dire, più di qualche perplessità viene mossa su come Mountain View sfrutti le potenzialità del marchio Android. In un’altra riflessione, Kindel aveva ipotizzato che l’ancora di salvezza di Google nel segmento smartphone potrebbe essere quella di investire nel marchio Nexus. Citando uno stralcio di quell’articolo si legge quanto segue.
L’idea è quella di un telefono in grado di offrire un’esperienza utente più rigidamente definita, con un hardware più coerente, l’ultimo sistema operativo aggiornato costantemente, un Market unico (omologato Google) e servizi coerenti. Amo questa strategia dal punto di vista dell’utente finale, gli smartphone Nexus venderanno abbastanza bene. Ma i numeri saranno nulla in confronto a quelli non marchiati Nexus.
Discorso diverso per quanto riguarda i tablet. Il giornalista non crede infatti che Google investirà in una nuova tavoletta Nexus, ma al contrario lancerà un tablet chiamato presumibilmente Google Play. A dar manforte a questa ipotesi il recente rebrading sotto il marchio Play dell’Android Market e di tutte quelle applicazioni dedicate a musica, libri e film. Mountain View insomma investirà pesantemente su Play e da qui comincerà a prendere le distanze dal “vecchio” Android.
Perché? Per il motivo che si era accennato prima: l’universo Android è diventato un “pasticcio” non ben definito di marchi che Google non sa più controllare. Se l’azienda vuole davvero dare vita a un’esperienza utente fenomenale, in grado di competere con quella di Apple e iPad, ha bisogno di poterne controllare tutti gli aspetti. L’utilizzo di un brand definitivo per quanto riguarda interfaccia utente, applicazioni, dispositivi, sistema operativo e molto altro ancora è fondamentale.
Per questa ragione, Kindel crede che Google farà in modo di spingere il marchio Play a scapito di Android anche presso gli sviluppatori. E non solo: con la sottomissione del vecchio Android Market, sostituito oggi come detto da Google Play, ma anche con diverse, nuove e più rigorose regole di certificazione nel tentativo di migliorare la qualità delle applicazioni specifiche per il futuro tablet Google.
Non crede, nemmeno per idea, che l’azienda proverà a ridurre la frammentazione di Android con una nuova tavoletta Nexus, ma al contrario sa che in questo modo finirebbe solamente per aumentarla e quindi deciderà di abbandonare definitivamente il marchio per qualcosa che possa finalmente controllare.
Lo scenario tablet nei prossimi 6-9 mesi potrebbe quindi radicalmente cambiare. Google proverà a farsi strada da sé, Android continuerà ad esistere grazie al massiccio supporto degli altri produttori, iPad sarà il pezzo grosso da battere e Microsoft vorrà inserirsi con le sue soluzioni basate su Windows 8.