Operazione conclusa: Google ha messo sul mercato azionario oltre 14 milioni di azioni classe A ad un costo di 295 dollari (poco meno della quotazione attuale del titolo) ed ottenendo così dal mercato un nuovo maxi finanziamento da oltre 4 miliardi di dollari. Quando, nell’Agosto 2004, Google faceva i primi timidi passi al Nasdaq la quotazione del titolo era di 85 dollari. Dopo la distribuzione del nuovo stock la quotazione è logicamente scesa ma i numeri lasciano intendere un confermato interesse per il titolo e la quotazione è tornata ad assestarsi su livelli elevati entro breve.
L’iniziativa apre ora il fianco ad una nuova ridda di ipotesi: 4 miliardi di dollari, in aggiunto al capitale precedentemente accumulato, assommano una cifra (circa 7.1 miliardi di dollari) tale per cui ogni investimento possa essere fatto in grande stile: la forza del brand impone al motore di ricerca di continuare a scommettere sull’innovazione, ma risulta difficile capire, al momento, dove Google voglia andare a parare.
I quadri dipinti sono ormai molteplici e variegati. Se c’è chi vede la possibilità di un approdo sul mercato cinese (magari tramite Baidu), c’è chi invece scommette sull’inizio di una nuova era per il VoIP. Parallelamente si parla di wireless ed il settore connettività solletica anche alla luce delle note “dark fiber” sulle quali Google ha da tempo allungato le mani. E si torna a parlare anche di Google Wallet, sistema di pagamento che porrebbe il motore in concorrenza diretta anche con eBay (la sfida si estenderebbe eventualmente tanto con Skype quanto con Paypal).
Mille ipotesi attorno ad una sola semplice grande realtà: 7.1 miliardi di dollari pronti per innescare qualcosa di nuovo. Google, per ora, rinvia ogni annuncio. Questa la comunicazione depositata presso la SEC (Securities and Exchange Commission): «il principale proposito di questa offerta è ottenere nuovo capitale […] non abbiamo al momento alcun accordo o committente per alcuna acquisizione materiale».