Da due anni a questa parte, digitando il titolo di una canzone nella barra di ricerca di Google è possibile visualizzare un box che comprende il video YouTube del brano in questione (nel caso in cui ne avesse uno) e il suo testo.
Tuttavia Genius Media, una società specializzata nei testi delle canzoni (lyrics), afferma che il colosso di Mountain View avrebbe copiato le proprie parole. Genius è nata nel 2009 e si descrive come una piattaforma “per annotare testi rap intelligenti”: da allora, comunque, ha abbracciato altri generi musicali, diventando un posto dove gli appassionati hanno la possibilità di consultare testi e discutere dei loro brani preferiti.
In una recente dichiarazione Ben Gross, Chief Strategy Officer di Genius, ha affermato che la società avrebbe “mostrato a Google prove inconfutabili che dimostrano come i testi presenti nel loro box siano stati copiati da Genius”. Ma in che modo l’azienda ha scoperto che BigG la stesse copiando?
Nel 2016, pare che Genius abbia apportato alcune modifiche alla punteggiatura dei suoi testi: alcune volte utilizzava l’apostrofo diritto ( ‘ ), altre volte quello curvo ( ’ ). La società avrebbe usato gli apostrofi seguendo un ordine ben preciso: convertendoli in punti e trattini usati nel codice morse, infatti, verrebbe fuori la parola “red-handed” (in italiano “con le mani nel sacco”).
Il colosso della ricerca ha invece affermato di affidarsi a LyricFind Inc per i suoi testi, società che ha negato di aver copiato da Genius.
La denuncia arriva mentre il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti avrebbe pianificato un’indagine, per sospette violazioni delle normative antitrust, contro Google. Un momento assai delicato per la compagnia, che sta cercando in ogni modo di tutelarsi per non ricevere altre maximulte.