Google ha acquisito da IBM un pacchetto comprendente 1030 brevetti. Ignoto il valore della transazione, il cui prezzo è però sicuramente stato stabilito sulla base dell’incredibile ascesa di acquisizioni e battaglie legali relative alle diverse proprietà intellettuali che vari gruppi del settore ITC stanno in questi mesi scatenando per stabilire nuovi equilibri nel comparto.
Nel momento in cui Google ha perduto la corsa all’accaparramento dei brevetti Nortel, il gruppo ha spiegato di aver tentato la scalata ai 6000 brevetti in palio non per la volontà di attaccare altri gruppi sul fronte legale, ma soltanto per difendersi con maggior forza dalle offensive altrui. Il gruppo muove ora le proprie pedine presumibilmente con medesimo principio: 1030 brevetti serviranno al team legale di Mountain View per organizzare meglio la difesa contro eventuali denunce che possano giungere su più fronti.
La guerra è in atto con Apple, Microsoft, Oracle ed altri ancora. Avere brevetti di valore significa poterli giocare nel momento opportuno per evitare che eventuali battaglie legali possano divenire un gioco al massacro. La proprietà intellettuale acquisita da IBM è relativa a più fronti, dai microchip alle memorie, fino a servizi inerenti la ricerca: sebbene il prezzo non sia stato ufficializzato, il valore di tali brevetti assumerà contorni concreti nel momento in cui saranno giocati in sede legale. Ed i prossimi mesi, da questo punto di vista, saranno estremamente caldi.